STRALCIO DELLE DELIBERE DEL CONSIGLIO E DELLA GIUNTA DEL COMUNE DI PISA,
IN SEDUTA PUBBLICA E SEGRETA
ANNI: 1885 – 1886 – 1891
Adunanza della Giunta del Comune in seduta pubblica del 20 marzo 1885.
Acquartieramento di un Reggimento di Fanteria in Pisa.
La giunta informata dal Cav. Sindaco delle pratiche fatte per l’acquartieramento di un Reggimento di Fanteria (Comando e due Battaglioni ivi compreso quello che attualmente vi ha sede).
Vista la lettera del Sig. Colonnello Direttore del Genio Militare di Firenze in data 17 marzo corrente.
A voti unanimi salvo l’approvazione del Consiglio Comunale delibera di concedere fino ad un terzo delle spese necessarie per l’attuazione dei progetti di acquartieramento del Reggimento suddetto, purché questo terzo non superi in verun caso le lire centomila, e di sostenere le spese necessarie per l’acquisto del terreno per costruzione dei locali.
Incarica il Cav. Sindaco d’iniziare trattative per l’acquisto del terreno stesso, e di prendere gli opportuni accordi con l’Amministrazione Militare per divenire al più presto possibile ad una convenzione nella quale, siccome fu praticato col Comune di Pistoia, siano stabiliti con precisione gli oneri ed i vantaggi che il Comune va ad assumere acciò ne siano garantiti gli interessi ora e per l’avvenire…. .
Adunanza del Consiglio del Comune in seduta segreta del 30 marzo 1885.
Acquartieramento in Pisa di Un Reggimento di Fanteria.
Concorso nella spesa per l’acquisti del terreno.
Il Consigliere Morelli a nome della Commissione di Finanza e per invito del Presidente riferisce come appresso:
“da lunghissimo tempo tutte le precedenti amministrazioni del Comune di Pisa più volte invocarono dal Ministero della Guerra che nella nostra città fosso aumentata stabilmente la Truppa di Presidio, senza che mai fosso dato raggiungere l’intento.
Di recente, cioè il 19 novembre 1884 fu rinnovata consimile domanda al Ministero suddetto, chiedendo che Pisa fosse destinata a sede di un Reggimento di Fanteria.
Anco questa domanda non fu accolta, avendo il Ministero per mezzo dell’VIII Corpo d’Armata di Firenze replicato non essere l’invocato provvedimento giustificato da alcuna impellente necessità che si riferisce alle esigenze di origine generale e militare.
Se non per cura del Cav. Sindaco Peverada , furono in via ufficiosa rinnovate premure vivissime direttamente presso il Generale Bertolè – Viale Comandante l’8° Corpo d’Armata e quindi con nota de’ 14 gennaio anno corrente, il Comando stesso ebbe a significare che avendo avuto occasione di prendere nuovamente in esame la dislocazione delle truppe di quel Corpo d’Armata, e tenuta presente la domanda trasmessa, aveva creduto di dover rappresentare al Ministero della Guerra come avesse potuto forse essere conveniente aumentare il Presidio di Fanteria in Pisa trasferendovi il Comando di un Reggimento di Fanteria con relativo deposito e due battaglioni, ivi compreso che attualmente ha sede.
Che il Ministero della Guerra aveva replicato al Comando suddetto che qualora si prevedesse attuabile la suindicata proposta per la dislocazione definitiva, si procurasse intanto di acquartierare anco provvisoriamente in Pisa le suddette unità semprechè il Municipio fosse disposto a coadiuvare l’Amministrazione Militare nel risolvere la questione”.
Terminato il prefato Comando con le seguenti parole:
“Nella certezza che a codesta Civica Rappresentanza riuscirà gradita circostanza che ora le si presenta, di vedere esaudito un desiderio ad una domanda già da essa avanzata dell’Autorità Superiore questo Comando dispone tosto perché il Sig. Direttore Territoriale del Genio Militare di Firenze si ponga in diretta comunicazione Colla S.V. per esporle quali sarebbero le occorrenze alla quali bisognerebbe far fronte per attuare il divisato aumento di Presidio, e per accogliere le offerte che codesto Municipio starà per fare, affine di facilitare l’adozione di una misura che al certo sarà foriera di non lieve vantaggio per la città della S.V. così degnamente rappresentata”.
“Dopo questa lettera infatti il Sig. Colonnello Direttore Territoriale del Genio Militare di Firenze si pose in diretta comunicazione col Sindaco e recatosi più volte a Pisa, unitamente all’Autorità Municipale si dette anzitutto alla ricerca dei locali nei quali acquartierare tanto provvisoriamente che definitivamente il Comando e Deposito del nuovo Reggimento come del Battaglione in aumento a quello esistente.
Furono perciò visitati l’ex Convento di San Francesco, quello delle Cappuccine e quello di San Benedetto di recente abbandonato dalle monache e già chiesto dal Comune al Governo, ai termini della legge sulla soppressione delle Corporazioni Religiose().
Senza entrare nei dettagli dei risultati delle ispezioni praticate, basterà far conoscere al Consiglio che dopo accurato studio tanto l’Autorità Comunale che Militare dovettero convincersi che non sarebbe stato possibile l’acquartieramento definitivo del Reggimento negli stabili degli ex Conventi sopra rammentati, nei quali soltanto si riscontrò possibile, quando si facessero alcuni lavori importanti di restauro, l’acquartieramento provvisorio del Reggimento.
Per quello definitivo fu giudicato conveniente di ricercare una vasta zona entro la città nella quale poter costruire di sana pianta i locali per la nuova Caserma e pel Comando.