La Battaglia di El-Alamein

La Battaglia di El-Alamein

La Battaglia di El-Alamein si svolse nel deserto egiziano tra il 23 ottobre e il 4 novembre 1942, costituendo un punto di svolta cruciale nella campagna del Nord Africa durante la Seconda Guerra Mondiale. Fu il risultato di una lunga serie di scontri tra le forze dell’Asse, guidate dal feldmaresciallo tedesco Erwin Rommel, e l’Ottava Armata britannica, comandata dal generale Bernard Montgomery. Il teatro operativo si estendeva lungo una linea difensiva tra la costa del Mediterraneo e la depressione di Qattara, un’area che impediva ampi movimenti di aggiramento e forzava lo scontro diretto tra le forze avversarie.

Dopo le iniziali vittorie dell’Asse in Nord Africa, culminate con l’offensiva di Rommel nella primavera-estate del 1942, le forze italo-tedesche avanzarono fino a pochi chilometri da Alessandria d’Egitto, minacciando il controllo britannico del Canale di Suez e delle rotte petrolifere del Medio Oriente. Tuttavia, l’avanzata dell’Afrikakorps si arrestò a causa dell’allungamento delle linee di rifornimento e dell’efficace resistenza britannica. La prima battaglia di El-Alamein, combattuta tra luglio e agosto, bloccò l’offensiva dell’Asse, consentendo agli Alleati di riorganizzarsi e rafforzare le proprie forze con nuovi mezzi e uomini inviati dal Regno Unito e dagli Stati Uniti.

Il piano offensivo di Montgomery prevedeva un attacco frontale lungo tutto il fronte, combinato con un massiccio bombardamento d’artiglieria per logorare le difese nemiche. La battaglia iniziò nella notte del 23 ottobre con l’operazione Lightfoot, che vide un’intensa preparazione di fuoco con oltre 900 pezzi d’artiglieria britannici impegnati a colpire le postazioni dell’Asse. Le truppe alleate tentarono di sfondare il sistema difensivo tedesco-italiano, costituito da campi minati e linee fortificate, incontrando una dura resistenza. Rommel, nonostante le difficoltà logistiche e la scarsità di carburante, cercò di contenere l’avanzata nemica con le forze disponibili, ma la crescente superiorità materiale e numerica degli Alleati rese la difesa sempre più precaria.

Nei giorni successivi, i combattimenti proseguirono con intensità, mentre Montgomery modificò la sua strategia per concentrare le forze in un settore specifico del fronte. L’operazione Supercharge, lanciata il 2 novembre, vide un assalto decisivo che sfondò le difese dell’Asse, costringendo Rommel a ordinare la ritirata verso la Libia. La mancanza di rifornimenti e il continuo martellamento alleato resero impossibile una resistenza efficace, portando alla sconfitta definitiva delle forze dell’Asse in Egitto.

La vittoria britannica a El-Alamein segnò l’inizio della ritirata italo-tedesca dal Nord Africa, aprendo la strada alla successiva offensiva alleata che culminò con la conquista della Tunisia nel maggio 1943. Il successo di Montgomery consolidò il dominio britannico sul Medio Oriente e rafforzò il morale degli Alleati, rappresentando una delle prime grandi vittorie contro le forze dell’Asse. Rommel, pur considerato un abile stratega, non poté contrastare la crescente superiorità materiale alleata e fu costretto a ritirarsi in condizioni sempre più difficili. La battaglia di El-Alamein rimane uno degli scontri più significativi della Seconda Guerra Mondiale, determinando una svolta fondamentale nel teatro nordafricano e influenzando le successive operazioni militari alleate nel Mediterraneo.

     Roberto Marchetti