Giovanni Strambelli

Giovanni Strambelli, giovane paracadutista italiano nato il 14 luglio 1973 a Bari, si distinse per il suo impegno e il suo coraggio durante la missione umanitaria delle Nazioni Unite in Somalia, nell’ambito dell’operazione “IBIS”. Durante il servizio di leva, si offrì volontario per far parte del contingente italiano impegnato nel difficile contesto somalo, un territorio segnato da instabilità, guerriglia e bande armate che mettevano costantemente a rischio la sicurezza delle truppe internazionali. Strambelli, appartenente al Battaglione Logistico della Brigata Paracadutisti “Folgore”, operò con dedizione e spirito di sacrificio, partecipando attivamente a operazioni di rastrellamento per la ricerca e confisca di armi e offrendo il proprio contributo come scorta ai convogli militari. Il giovane militare si distinse per la determinazione con cui affrontava le missioni assegnate, guadagnandosi il rispetto dei superiori e l’ammirazione dei commilitoni. Il 27 aprile 1993, mentre svolgeva il servizio di guardia presso un obiettivo strategico di grande importanza, il ponte radio denominato “Topo” situato a Balad, sede del comando Italpar e fondamentale per garantire i collegamenti con la madrepatria, fu vittima di un tragico incidente. Un colpo, partito accidentalmente dall’arma di un commilitone, lo colpì gravemente, rendendo necessario un immediato intervento chirurgico presso l’ospedale da campo. Le sue condizioni critiche resero indispensabile il rimpatrio per cure più avanzate, ma il 13 maggio 1993, presso l’ospedale del Celio, Giovanni Strambelli perse la vita, diventando il primo caduto italiano dell’operazione “IBIS”. In suo onore, gli venne conferita la Medaglia d’Oro al Valore dell’Esercito “alla memoria”, un riconoscimento al suo spirito di servizio e al sacrificio reso in una missione che mirava a portare pace e stabilità in un contesto di forte tensione. Il Battaglione Logistico della Brigata Paracadutisti “Folgore”, di cui Strambelli faceva parte, svolse un ruolo cruciale nell’operazione, assicurando supporto logistico al contingente italiano con un Centro Logistico a Balad e contribuendo anche con un posto di medicazione destinato a fornire assistenza sanitaria alla popolazione locale. L’operazione “IBIS”, durata dal dicembre 1992 all’ottobre 1993, rappresentò un’importante prova di solidarietà internazionale per l’Italia, il cui contingente si trovò a operare in un ambiente estremamente ostile, affrontando minacce costanti e operando in condizioni di alto rischio per garantire la sicurezza e il sostegno umanitario alla popolazione somala.
Roberto Marchetti
Fonti: articolo21.org. gazzettaufficiale.it. esercito.difesa.it. Foto: difesa.it
Medaglia d’oro al valore dell’Esercito alla memoria
Data del conferimento: 21/02/1995
motivazione:
“Paracadutista di leva, si è offerto volontariamente ed ha ottenuto di partecipare alla operazione umanitaria Onu di “Peace Keeping”, in Somalia, con il contingente militare italiano “Ibis”. Ha operato in una situazione altamente rischiosa con subdola e continua minaccia da parte di banditi e guerriglieri somali. Spesso si offriva volontario per operazioni di rastrellamento per ricerca e confisca di armi e per scorta a convogli. Durante la sua permanenza in Somalia ha sempre assolto con zelo, professionalità e spirito di sacrificio i compiti assegnatigli meritando sempre il consenso dei propri superiori e la ammirazione dei commilitoni. Il giorno 27 aprile 1993, si trovava di guardia presso un obiettivo altamente sensibile — il ponte radio denominato “Topo” che assicurava i collegamenti con la madre patria — in località Balad, sede del Comando ltalpar. Un colpo fatto partire accidentalmente da un commilitone, anch’esso di guardia, lo feriva gravemente. Dopo essere stato sottoposto ad intervento chirurgico presso l’ospedale da campo, veniva sgomberato in patria ove decedeva. Mortalmente ferito, immolava la sua giovane vita nell’adempimento del dovere e per un ideale di pace e di solidarietà fra i popoli. Chiaro esempio di soldato che ha dato lustro all’Esercito italiano, facendogli riscuotere unanime ammirazione dalle Forze Armate Internazionali impiegate in Somalia”. Mogadiscio (Somalia), 27 aprile 1993.
Fonte: quirinale.it