Giosafatte Baroni

Giosafatte Baroni: Una Vita di Passione e Impegno Politico
Nato a Pisa il 21 ottobre 1827(1), Giosafatte Baldassarre Marchionne Baroni fu una figura di spicco nel panorama politico e patriottico dell’Italia del XIX secolo. La sua vita fu segnata da una fervente partecipazione ai movimenti per l’indipendenza e la ricostruzione del Gran Ducato di Toscana.

Già in giovane età, Baroni si unì ai movimenti cospiratori contro il governo lorenese, il che lo costrinse a emigrare in Corsica. Nel 1848, all’età di ventuno anni, si unì al Corpo di Spedizione Toscano, combattendo valorosamente a Curtatone e Montanara nelle file del Battaglione Civico pisano-senese inquadrato nel IV Reggimento dei Cacciatori degli Appennini. Ferito e catturato dagli austriaci, fu imprigionato ma successivamente rilasciato, tornando a combattere l’anno successivo nella Battaglia di Novara.

La sua vita politica fu segnata da continue tensioni con le autorità, venendo ammonito più volte dalla polizia per le sue presunte connessioni con associazioni sovversive. Nel 1854 partecipò al fallito moto mazziniano a Pisa e nel 1859 si unì come cacciatore volontario al 1° Reggimento Cacciatori delle Alpi guidato da Garibaldi nella Seconda guerra d’indipendenza.

Baroni, un fervente seguace dei principi mazziniani, ricoprì importanti incarichi, tra cui la presidenza dell’Associazione dei Reduci delle Patrie Battaglie e la fondazione della sezione pisana dell’AIL (Associazione Internazionale dei Lavoratori). La sua partecipazione alla Terza guerra di indipendenza nel 1866 e alla sfortunata Battaglia di Mentana nel 1867 al fianco di Garibaldi ne fecero un eroe nazionale. Nel 1871, divenne membro del Consiglio direttivo della Società democratica internazionale, rappresentando la componente garibaldina.
Nel corso degli anni, Baroni continuò il suo impegno politico e sociale, assumendo la presidenza dell’Associazione di Mutuo Soccorso fra i volontari superstiti delle patrie battaglie nel 1872. Tuttavia, dopo il 1875, si allontanò gradualmente dal movimento internazionalista.

Nel 1884, a Pisa, fu fondatore e Comandante della Croce Rossa, una Compagnia di mutua assistenza. Giosafatte Baroni si spense il 5 maggio 1899 a Pisa, lasciando dietro di sé una ricca eredità di impegno politico e sociale nella storia dell’Italia unita.

L’Eredità di Giosafatte Baroni
La vita di Giosafatte Baroni rappresenta un capitolo significativo nella storia del Risorgimento italiano. La sua dedizione alle cause patriottiche e sociali, la partecipazione attiva nei movimenti di liberazione e la leadership in diverse associazioni testimoniano il suo instancabile impegno per un’Italia unita e democratica. La sua eredità vive nei racconti delle battaglie a cui partecipò e nelle istituzioni che contribuì a fondare, incarnando i valori di libertà e giustizia per cui lottò tutta la vita.

Roberto Marchetti

 

(1) Come da documento di Battesimo Opera Primaziale del 14 giugno 1850.
Fonti: siusa.archivi.beniculturali, bfscollezionidigitali.org, Centro archivistico della Scuala Normale Superiore

Bibliografia:
R. Romiti Bernardi, “Gli internazionalisti a Pisa dal 1864 al 1875”, in “La Toscana nell’Italia unita. Aspetti e momenti di storia toscana 1861-1945”, Firenze, Unione Regionale delle Provincie Toscane, 1962.
F. Bertolucci, “Anarchismo e lotte sociali a Pisa 1871-1901. Dalla nascita dell’Internazionale alla Camera del Lavoro”, Pisa, Biblioteca Franco Serantini, 1988.
E. Capannelli e E. Insabato, “Guida agli archivi delle personalità della cultura in Toscana tra ‘800 e ‘900. L’area pisana”. Olschki, 2000
Ippolito Spadafora “Pisa e la Massoneria” Edizioni ETS, 2010
Alla memoria di giosaffatte Baroni, nel 1 anniversario della sua morte, gli amici, I compagni di pensiero ed azione consacrano, 5 Maggio 1900 Pisa : Tip. Ferdinando Simoncini, 1900 monografia