Supplemento all’ O. d. g. nr. 25 del 24 lug. 96
Sarajevo, 24 luglio 1996
Ufficiali, Sottufficiali, Volontari,
a distanza di 40 giorni dall’inizio della missione mi preme partecipare a tutti, gli affanni, le angosce, le preoccupazioni ma anche e soprattutto le gioie che il vostro Comandante di btg. ha provato e prova nel comandarvi, convinto come sono che, impegnati nel proprio settore, non tutti hanno avvertito la “portata” della trasformazione che ha interessato il Battaglione.
Ho assunto il Comando di questo incantevole btg. il 19 aprile del 1995 con gioia, fierezza ed orgoglio perché conoscevo le potenzialità e le capacità del btg., degli Ufficiali, dei Sottufficiali e di tutti i paracadutisti che ne facevano parte.
In settembre abbiamo celebrato con i paracadutisti il Ventennale della costituzione del btg. e fu una celebrazione memorabile che permise di far sapere che a Pisa non vi era solo la SMIPAR ma anche un btg. L. che lavorava e produceva in silenzio.
Alla celebrazione, la stampa locale diede ampio risalto :
• per il luogo nel quale fu celebrato l’avvcnimento (la Caserma B. Luserna per l’occasione rivitalizzata e messa a nuovo);
• per lo sfìlamento di mezzi curato dalla cp. Trasporti, alcuni dei quali non conosciuti a tutti;
• per la dimostrazione tecnica eseguita dalla cp. Mantenimento (che per l’occasione smontò e rimontò un motore di AR in una manciata di minuti) e dalla cp. Rifornimenti che allestì in brevissimo tempo una tenda ed un posto distribuzione ricambi.
Colpì anche la mostra statica di materiale dei vari servizi in carico al btg. e la esposizione di mostrine e materiale aviolancistico oltre che lo spiegamento dei moduli chirurgici dell’ Ospedale da campo in carico al btg.
Quando in dicembre si cominciò a parlare dell’impegno in Bosnia e fu sancito che il btg. avrebbe partecipato all’Operazione “JOINT ENDEAVOUR”, fu anche stabilito che il personale tutto sarebbe stato costituito esclusivamente da volontari e militari in ferma prolungata.
Il btg. a quel tempo disponeva di soli 23 validissimi volontari in ferma breve alcuni dei quali, tra l’altro, si sarebbero congedati.
Era necessario quindi, essere alimentati da volontari con precedenti di mestiere, provenienti da altri reparti dell’E.I. (non paracadutisti).
Ciò è avvenuto a partire da marzo del ’96.
Vi era una certa diffidenza iniziale nostra nei confronti dei volontari provenienti da Caserme di tutta Italia ma, una diffidenza più marcata dei volontari nei confronti dei paracadutisti era ancor più evidente.
Ed ecco le preoccupazioni, l’affanno, l’angoscia di un Cte di btg. che DEVE conoscere i suoi uomini e deve avere il tempo per conoscerli prima per poterli impiegare poi e soprattutto….all’estero!!!
E’ inizia ta così una battaglia contro il tempo… la data della partenza per la BOSNA viene fissata per giugno!
Tante cose da fare, troppe e in poco tempo:
• approvvigionamento materiali per la prima sistemazione (armadietti, letti, materassi etc. etc.);
• rinnovo del corredo (nessuno lo aveva rinnovato);
• addestramento militare (in molti casi carente);
• addestramento formale (in molti casi inesistente);
• conoscenza del materiale in utilizzo (…);
• tiri (da completare);
• addestramento alla specializzazione (da perfezionare se non da avviare);
• corso di paracadutismo (per chi aveva chiesto di farlo);
• seminari di addestramento specifico per l’impegno fuori area (per tutti);
• … e a fine MARZO una esercitazione di Centro Logistico a Monteromano.
E intanto i volontari continuavano ad affluire ….”copiosi”: la forza presente è arrivata a superare la quota di 700 unità includendo anche i paracadutisti di leva (ma senza contare U. e SU.) … con tutti i problemi connessi.
Nonostante tutto anche il C.L. si è rilevato una dimostrazione di efficienza, compattezza o chiarezza di idee!
… il tempo scorreva sempre più in fretta.
Ma l’affanno più grande era per me costituito dalle licenze: la maggior parte dei volontari rappresentava problemi familiari e/o personali e chiedeva licenze medio/lunghe, per poterli definire; gli altri in misura minore, parimenti, volevano fruire di licenze che assommate al fine settimana, permettevano assenze prolungate dal btg..
Ma, l’addestramento aveva priorità su tutto; per contro non potevo rifiutare loro la licenza sapendo che, partiti per la Bosnia, non avrebbero avuto le stesse possibilità di andare a casa e allora contenevo le esigenze ma firmavo …, firmavo licenze, ne ho firmate tante, …. troppe!
L’addestramento però è andato avanti, la preparazione pure. Il tempo volava (provavo a fermarlo ma non ci riuscivo)!!!
A maggio ho chiesto al Comando Brigata di inviare in Bosnia alcuni collaboratori, per effettuare una ricognizione nella Caserma nella quale avremmo dovuto sistemarci.
Il personale inviato, ha portato a termine uno splendido lavoro: mi è stata portata la piantina della Caserma con le aree da riattivare; mi sono state segnalate le esigenze. Alcune attività indispensabili non note a tutti, prima della partenza, sono state avviate; era necessario individuare ed acquistare materiali vari per soddisfare tutte le esigenze: tavoli, sedie, legno, tubi, rubinetti, lampade, interruttori scaldabagni, fili elettrico, impianto di amplificazione, televisori etc. etc. .
I containers intanto erano giunti alla Bechi Luserna, gli acquisti non erano tutti ancora perfezionati e il tempo stringeva sempre di più.
Talune mancanze che imponevano l’ adozione di provvedimenti disciplinari (C. di R.) mi sottraevano tempo prezioso da dedicare alla pianificazione e alla preparazione … 12 ore di lavoro al giorno non bastavano.
Ma i miei più diretti collaboratori in tale circostanza si sono dimostrati preziosi ed insostituibili …. alcuni giorni prima della partenza tutti i mezzi erano carichi con le scritte AIFOR previste, i containers carichi, gli equipaggiamenti distribuiti, gli squadrari del personale pronti, la preparazione era conclusa: bisognava solo partire!
Il 14 giugno parte !a prima nave militare con 3 U., 15 SU., 142 VFP e 28 mezzi su la S. Giorgio die, per problemi tecnici non carica 4 containers pur necessari per le prime esigenze.
Lo stesso giorno con aereo C-130 partono 2 U., 5 SU. .
Il 21 giugno parie la nave civile MAJOR con (6 SU-, n. 49 mezzi e n. 20 containers.
Il 22 giugno parte nuovamente la S. Giorgio con 4 U., 12 SU., 136 VFP e 28 mezzi.
Il 24 giugno parto in aereo insieme ad altri 2 colleghi,
L’ultimo aereo che trasporta ancora 2 U. e 1 SU. del btg. parte il 25 giugno.
Ormai ci siamo, ci siamo tutti!
L’ impressione non è delle migliori non nascondiamolo!
Già con i primi arrivi il 14 giugno il btg. “si è messo in moto” ma dal 26 giugno con tutto il btg- presente, “la corsa” era già cominciata. Una corsa per ripulire, riattivare, organizzare, costruire, riordinare ed avviare le attività proprie del btg. .
In soli 5 giorni è stato realizato il mitico “PARA MEETING ROOM”, per il relax di tutti: ci siamo riusciti e….”alla grande”‘! Stabilite da subito le aree per le compagnie ho, anche in questo settore, notato un pullulare di sane iniziative per star bene e, da subito, per sei lunghi mesi. Tutti i servizi igienici sono stati riattivati; in soli 2 giorni sono stati eliminati i servizi igienici campali che angosciavano me e i miei collaboratori, prima dei volontari.
Le attività di rifornimento, di mantenimento e trasporto già dal 1° luglio erano operanti e con una lena inusitata. Un locale stracolmo di macerie e stato trasformato in campo da palla/volo ed in palestra; è stata realizzata a tempo di record una chiesetta con un altare in legno che, un anziano artigiano avrebbe avuto difficoltà a realizzare in un solo giorno e, …. così bene.
E poi ancora: il locale armeria (con porta scorrevole) e la sala distribuzione munizioni, uniche nel loro genere (esempio ancora una volta di effìcienza e di chiarezza di idee); le mense VFB e U. e SU. con il MENU, corredato dal Pensiero del giorno ove si consumavano quotidianamente pasti luculliani, i ritrovi delle compagnie (il Cobra Club della cp. Rifornimenti, la Taverna del Castoro della cp. Mantenimento, il Marsupio del Canguro della cp. Trasporti e il Nido dei Falchi della cp. Comando) così ben “personalizzati “; lo stemma del la Folgore realizzato da subito, con i sassi, sotto la Bandiera, con datario aggiornato; la rete idrica potenziata con vesciconi e pompe che ci consento una autonomia di 70.000 litri di acqua!
Bravi, bravi e grazie!
Non posso limitarmi a dirvelo in adunata al mattino, voglio che lo sappiate e che rimanga traccia di quello che avete fatto, sono orgoglioso di voi tutti.
Ho già tributato alcuni elogi, altri ne farò, vorrei poterli fare a tutti, lo meritate!
Il nostro Presidente della Repubblica è giunto in visita al Battaglione l’ 11 luglio, ha visto, per ovvi motivi, solo una parte di quello che avete saputo fare e ne è rimasto colpito.
Io, che vivo con voi tutti i giorni, sono entusiasta!
Questo mio scritto vuoi essere un elogio collettivo a tutti gli Ufficiali, Sottufficiali e i Volontari presenti oggi in zona di operazioni: ho assistito a un miracolo di impegno, di professionalità, di orgoglio, di partecipazione, di spirito di corpo ed attaccamento al btg. .
Grazie anche a tutti gli U., SU., Volontari e Paracadutisti (molti dei quali prossimi al congedo) che operano in Patria nelle nostre tre Caserme (Artale, Bechi Luserna e Del Fante); grazie anche a loro che ci hanno permesso di prepararci serenamente e che soddisfano così egregiamente tutte le nostre esigenze supportandoci e sopportandoci!
Che bello essere il vostro Comandante!
Mi chiedo come farò a sopportare il distacco quando, destinato ad altro incarico dovrò lasciare il Comando di questo unico, irripetibile, stupendo, incantevole Battaglione.
Il solo pensiero mi provoca turbamento e commozione: è strano è possibile amare un btg.?
Credetemi non è enfasi ne retorica: amo il btg. con la stessa intensità con la quale amo la mia famiglia, mia moglie, i miei figli.
Siate fieri ed orgogliosi di far parte di questo btg. e non permettete mai a nessuno di rovinarlo.
Grazie ancora a tutti.
Il Vostro Comandante
Ten.Col.Au.par. Ferdinando Guarnieri