Addio mio caro amico

Ti ho conosciuto nell’ 82, quando avevi 19 anni ed eri un giovane Sergente.
Ho apprezzato da subito, da Comandante di Compagnia, la tua professionalità, la tua preparazione, la tua serietà, la tua onestà, il tuo altruismo, la tua bontà.
Per queste ed altre tue doti tutte positivissime, da subito ti spinsi a provare il concorso per Ufficiale.
Amavi il Battaglione forse più di quanto lo amassi io ed amavi la Brigata “ FOLGORE”: non volevi “rischiare” ( vincendo il concorso) un quasi certo trasferimento in un altro Reparto e forse in altra Brigata e non l’hai fatto.
Sei rimasto al Battaglione Logistico, contribuendo con altri colleghi a renderlo GRANDE, fino a raggiungere
giovanissimo, i gradi di Maresciallo Maggiore Aiutante ( forse il più giovane Aiutante).
Ci incontrammo per caso a Roma ed ancora una volta ti spinsi a tentare il concorso quale Ufficiale ed ancora una volta mi dicesti che non potevi rischiare il trasferimento.
Non so se la mia insistenza ha contribuito a convincerti ma quel concorso lo facesti subito dopo e lo superasti senza sforzi e fosti premiato: Ufficiale, confermato alla Brigata “ FOLGORE” e gratificato con il trasferimento al reparto d’élite della Brigata. . . il 9^ Rgt d’assalto par “ Col Moschin”!
In quel Reparto hai mosso i tuoi primi passi da Ufficiale, hai comandato la Compagnia ed hai assolto importanti incarichi logistici contribuendo a perfezionare l’organizzazione logistica di quel Reparto fino al tuo collocamento nella riserva avvenuta solo due anni fa nel 2018 con il grado di Ten Col.
Non si contano le tue onorificenze e le tue missioni fuori area in Kurdistan, Somalia, Bosnia, Afghanistan, e più volte in Iraq; due encomi e ben 13 elogi parlano per te.
Grazie amico mio per quanto hai fatto per il Battaglione L. prima, per il 9^ Rgt d’assalto poi e per la nostra Brigata “ Folgore” ma più in generale per questa nostra martoriata Italia che avrebbe bisogno di “figli” come te!
Non potrò renderti gli onori che meriti essendo all’estero da mio figlio ma sappi che ho sofferto per te e con te per questo improvviso male che hai combattuto come un leone, come eri solito fare, con tutte le tue forze.
Oggi sono sereno perché ho una certezza: non soffri più!

È stato bello Angelo averti conosciuto!
Qualcuno ha scritto che

“Chi ci ama veramente non ci lascerà mai!”

Ne siamo certi: Angelo, sarai per sempre con noi!

Ho letto poi da qualche parte che “siamo tutti turisti e Dio è il nostro “agente di viaggio” che ha già fissato le nostre rotte, prenotazioni e destinazioni”.
Ne sono certo Angelo:

ci incontreremo ancora per riabbracciarci come non abbiamo potuto fare prima.

Ferdinando Guarnieri

25 ottobre 2020

 

 

 

Vincenzo Crispino

Col. f. par. Vincenzo Crispino
(Sestio Baculo)

Catania 29 ottobre 1961 – Firenze 4 novembre 2016

“Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda”
(Ugo Foscolo)

A noi che restiamo il compito di rendere vivo il Suo ricordo.
Il 6° Reggimento di Manovra … lo ricorda !
(guafer)

 

L’addio al Tenente Colonnello Vincenzo Crispino del Generale Monticone

In questo momento oltre al dolore per la perdita di un amico, sento imbarazzo e tristezza perchè, per le vicende irrazionali e incomprensibili della vita, io che sono anziano, saluto uno dei miei ragazzi, uno di quei giovani che hanno servito le Folgore con me.
In ogni famiglia i sentimenti vanno ripartiti in modo uniforme fra i figli e in quella militare un Comandante, alla stregua di un padre, non può avere predilezioni. Tuttavia ammetto che nei confronti di Vincenzo ho sempre nutrito un sentimento di particolare affetto e simpatia. Era l’affetto e la simpatia di un Comandante che sentiva di dover tutelare e guidare Vincenzo. Di doverlo tutelare perchè era vulnerabile per la sua spontaneità e per la sua volontà di fare. Di doverlo guidare affinchè non si esponesse per il suo prorompente entusiasmo. Ma questi miei sentimenti erano anche dovuti al fatto che Vincenzo era un uomo fuori dal coro, che pensava ed agiva in modo estroverso, fedele ai principi in cui credeva o che riteneva giusti e dava fiducia e rispetto solo a coloro che stimava. E proprio per il suo comportamento estroverso aveva il carisma di un Comandante di paracadutisti. Mi piaceva perchè non era un soldatino di piombo rigidamente uguale agli altri, incapace di uscire dai binari che gli venivano tracciati.
Come soldato Vincenzo era il commilitone che ciascuno di noi vorrebbe avere accanto nel pericolo o in situazioni critiche, perchè si aveva la certezza di non venire mai abbandonati perchè aveva la lealtà dei puri e degli entuisiasmi. Ed è proprio per il suo entusiasmo e la sua onestà che il suo spirito di servizio è stato incrollabile anche nei momenti meno felici della sua vita militare. Sembrava che le avversità non lo scalfissero.
Ultimamente mi ha parlato delle figure di uomini e di Comandanti che lui considerava come riferimento morale e aveva preso ad esempio. Erano quelle di centurioni e in particolare quella del centurione Sestio Baculo, delle legioni dell’antica Roma. Dobbiamo riconoscere che Vincenzo è rimasto fedele allo stile dei personaggi che aveva eletto a esempio, perchè il modo estroverso e spregiudicato che aveva nell’affrontare la quotidianità ricordava quello dei centurioni. Di quelli delle legioni romane che si erano guadagnati il grado con il coraggio e
di quelli usciti dai reggimenti parà d’Algeria che comandavano con il carisma e l’esempio.
Per questo sono certo che Vincenzo vuole essere ricordato da noi per ciò in cui ha creduto e per ciò che è stato: un centurione coraggioso, carismatico, leale.

da congedatifolgore.com

 

 

 

 

 

Roberto Eusepi

Roberto Eusepi

“Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda”
(Ugo Foscolo)

 

A noi che restiamo il compito di rendere vivo il Suo ricordo.
Il 6° Reggimento di Manovra … lo ricorda !
(guafer)