Paracadutista Tu *

Paracadutista Tu

Siam nuove fiamme di un novello ardor
temprato è il braccio e più temprato è il cuor
siam pronti a osar siam pronti a obbedir
come siam pronti a vincere o a morir. Col nostro petto e col nostro cervel
uniamo insieme la terra con il ciel
bianche farfalle scendono a ploton
unite tutte al rombo del cannon. Paracadutista tu
che scendi da lassù
sopra l’inferno
tu conquisti ciò che vuoi
a fianco degli eroi
che sono eterni.
Quando scendi giù dal ciel
avvolto nel tuo vel
la vittoria ti sorride già
ma se ti tronca la mitraglia
dalla battaglia
in ciel ritornerai lassù
ma se ti tronca la mitraglia
dalla battaglia
in ciel ritornerai lassù.


Gira gira l’elica *

Gira gira l’elica

E l’aviazione nostra sorella
dopo di noi è la più bella,
e gira gira l’elica romba il motor
siam paracadutisti o si vince o si muor. Gente che non fa niente che non ha voglia di lavorar, scendiamo giù dal cielo per fare all’amor posti nel cimitero per noi non ce n’è. L’artiglieria arma pesante mira a ponente e spara a levante. E gira gira l’elica romba il motor siam paracadutisti si vince o si muor, gente che non fa niente che non ha voglia di lavorar. Se atterriamo in un campo dispighe tutte le donne ci danno …la mano. E gira gira l’elica romba il motor
siam paracadutisti o si vince o si muor, scendiamo giù dal cielo per fare all’amor.
Paracadute di seta pura, se non si apre che fregatura, e gira gira l’elica romba il motor, siam paracadutisti o si vince o si muor, posti nel cimitero per noi non ce n’è.


https://youtu.be/6A_26bB_jiU

La saga di Giarabub

La saga di Giarabub

Inchiodata sul palmeto – veglia immobile la luna
a cavallo della duna – sta l’antico minareto.
Squilli,macchine,bandiere, – scoppi sangue … Dimmi tu
che succede cammelliere? – E’ la sagra di Giarabub!
“Colonnello, non voglio pane, dammi
piombo pel mio moschetto
c’è la terra del mio sacchetto
che per oggi mi basterà. Colonnello, non voglio l’acqua, dammi
il fuoco distruggitore
con il sangue di questo cuore
la mia sete si spegnerà. Colonnello, non voglio il cambio,
qui nessuno ritorna indietro
non si cede neppure un metro
se la morte non passerà!” Spunta già l’erba novella – dove il sangue scese a rivi…
Quei fantasmi in sentinella – sono morti,o sono vivi?
E chi parla a noi vicino? – Cammelliere,non sei tu?
– In ginocchio,pellegrino: – son le voci di Giarabub! “Colonnello, non voglio pane, dammi
piombo pel mio moschetto
c’è la terra del mio sacchetto
che per oggi mi basterà. Colonnello, non voglio l’acqua, dammi
il fuoco distruggitore
con il sangue di questo cuore
la mia sete si spegnerà.
Colonnello non voglio encomi,
sono morto per la mia terra…
Ma la fine dell’Inghilterra
Incomincia a Giarabub!

Sui Monti e sui mar *

Sui Monti e sui mar

Sui monti e sui mar
per le strade e nel ciel
lanciamo in alto la sfida ideal.
Lungo sarà il cammino
ma con coraggio e con ardor
lanciamo i nostri cuori
nella battaglia ancor.
La pioggia ci bagna
Ci arde alto il sol.
D’inverno il gelo
Ci morde aspro il cuor.
Ma saldi nel periglio
Vitam pro patria exponimus
E la divisa nostra è insegna del valor.
In aspri cimenti
Le forze noi tempriam.
Fra i rischi mortali
La nostra via seguiam.
In faccia al mondo vile
Splende la sfida del valor
Avanti o Paraca
Avanti, avanti ancor.

 


Il canto del Paracadutista *

Il canto del Paracadutista

Cuori d’acciaio all’erta
il cielo è una pedana,
tra poco nell’offerta
noi piomberemo giù,
pugnali e bombe a mano,
viatico di morte,
e l’ansia della sorte
non sentiremo più !
Aggancia la fune di vincolo,
spalanca nel vento la botola,
assumi la forma di un angelo
e via pel tuo nuovo destin !

Come folgore dal cielo !
canta il motto della gloria.
Come nembo di tempesta !
precediamo la vittoria.
Un urlo di sirena: fuori…fuori !
E giù nell’infinito
sul nemico più agguerrito
per distruggere o morir.
Per distruggere o morir. L’occhio nemico scruta:
son nuvole che vanno,
ma poi che il vento muta
li vedi già son qui.
E gli angeli di guerra,
pugnale in mezzo ai denti,
in uno contro venti
si battono così !
Sganciato ogni corpo dai vincoli,
racchiusi in un quadrato fermissimo,
il piombo nemico si sgretola:
nessuno di noi cederà !
Come folgore dal cielo !
canta il motto della gloria.
Come nembo di tempesta !
precediamo la vittoria.
Un urlo di sirena: fuori…fuori !
E giù nell’infinito
sul nemico più agguerrito
per distruggere o morir.
Per distruggere o morir. Passa pei cieli un canto,
è un canto di vittoria,
i figli della gloria
in alto vanno ancor.
E pronti alla battaglia,
col cuore sempre all’erta,
ripeteran l’offerta
con rinnovato ardor !
Aggancia la fune di vincolo,
spalanca nel vento la botola,
assumi la forma di un angelo
e via pel tuo nuovo destin.


Con la morte paro a paro

Con la morte paro a paro

Quando più aspra in guerra
infuria la battaglia
quando più forte crepita
sul fronte la mitraglia;
se segna il passo il fante,
se sostano i carristi,
ci mandano a chiamare: chi ?
Noi, paracadutisti !

Siam cento, cento e cento,
tutti forti, arditi e sani,
un po’ pazzi, un po’ poeti,
ma il fior fior degli Italiani.

Veniamo da lontano
per vie arcane e belle
volando nella notte,
ci guidano le stelle.
Nell’alba colorata
di luci lievi e tristi,
scendiamo giù dal cielo: chi ?
Noi, paracadutisti !
C’è a chi piace far l’amore,
a chi piace far denaro,
a noi piace far la guerra
con la morte a paro paro. Giungiamo da lontano
qual folgore dall’alto
spazzando ogni difesa,
nell’ebrezza dell’assalto;
apriam la strada al fante,
il valico ai carristi,
diam ali alla vittoria: chi ?
Noi, paracadutisti ! Siam cento, cento e cento,
tutti forti, arditi e sani,
un po’ pazzi, un po’ poeti,
ma il fior fior degli Italiani
A chi cade combattendo
Dio concede in sorte bella
di volare lieve lieve
tra una nuvola ed una stella.

In quell’angolo di cielo
riservato a tutti noi,
dove vivono in eterno
Santi, Martiri ed Eroi.

Preghiera del Paracadutista

 

Preghiera del Paracadutista

Eterno, Immenso Dio,

che creasti gli infiniti spazi e ne misurasti le misteriose profondità’

guarda benigno a noi, Paracadutisti d’Italia,

che nell’adempimento del dovere balzando dai nostri aerei,

ci lanciamo nelle vastità’ dei cieli.

Manda l’Arcangelo S. Michele a nostro custode; guida e proteggi l’ardimentoso volo.

Come nebbia al Sole, davanti a noi siano dissipati i nostri nemici.

Candida come la seta del paracadute sia sempre la nostra fede e indomito il coraggio.

La nostra giovane vita e’ tua o Signore!


Se e’ scritto che cadiamo, sia!

Ma da ogni goccia del nostro sangue sorgano gagliardi figli e fratelli innumeri,

orgogliosi del nostro passato,

sempre degni del nostro immancabile avvenire.

Benedici, o signore, la nostra Patria, le Famiglie, i nostri Cari!

Per loro, nell’alba e nel tramonto, sempre la nostra vita!

E per noi, o Signore, il Tuo glorificante sorriso.

Così sia.