Autieri

Battaglia degli Altipiani

 

 

 

Cenni storici sulla  Battaglia degli Altipiani

La Battaglia degli Altipiani fu una durissima battaglia combattuta tra il 15 maggio e il 27 giugno 1916, sugli altipiani vicentini, tra l’esercito italiano e quello austro-ungarico, impegnati in quella che fu definita dagli italiani come “Strafexpedition”, traduzione in tedesco di “spedizione punitiva”. ​
Già da tempo il Capo di Stato Maggiore austro-ungarico, generale Conrad von Hötzendorf, propugnava l’idea di un’offensiva condotta a fondo sul suolo italiano che colpisse letalmente l’ex-alleato, reo di avere tradito la Triplice Alleanza.
I preparativi per la battaglia iniziarono nel dicembre 1915. Nei mesi precedenti l’offensiva, in Tirolo vennero accumulati mezzi e armamenti.  La data d’inizio venne fissata al 15 maggio. Nella notte tra il 14 e il 15 maggio 1916, l’artiglieria austro-ungarica cominciò un bombardamento a tappeto (tecnica finora mai utilizzata sul fronte italiano) sulle linee nemiche, e che di fatto colse impreparati molti comandi locali. L’artiglieria italiana, meno della metà di quella austriaca e relativamente inferiore nella potenza, non reagì, avendo ricevuto in molte zone l’ordine di non fare nulla a meno di contrordini diretti da parte del Comando Supremo. Le fanterie italiane, pressate e di fatto private delle proprie difese dai grossi calibri avversari, non arretrarono. Ciò, effettivamente, non consentì il rafforzamento di quelle seconde e terze linee che si sarebbero poi piegate all’avanzata nemica.
Le prime fasi dell’attacco austro-ungarico, dunque, non potevano che essere coronate da successo. Per fronteggiare le vittorie austro-ungariche il Generale Cadorna ordinò la mobilitazione delle ultime leve, per costituire la 5ª Armata da spiegare tra Vicenza e Treviso. Per prendere parte alla difesa del Paese arrivarono uomini da tutta Italia; furono coinvolti anche 120 battaglioni già impegnati sull’intero fronte isontino, spostati con una complessa e magistrale operazione logistica che coinvolse l’intero Veneto settentrionale.
Il 2 giugno venne ordinata la controffensiva: la 1ª Armata sarebbe avanzata nell’altopiano d’Asiago, dove le linee di rifornimento austro-ungariche non raggiungevano più le prime linee proprio a causa della formidabile avanzata delle due settimane precedenti. Gli austro-ungarici però tennero bene, anche grazie a un fronte d’attacco che si faceva sempre più stretto e alla mancanza di artiglierie da parte italiana.
Il 4 giugno dalla Russia partì un’offensiva su larga scala che sovrastò le sguarnite linee austro-ungariche, prive di qualunque rimpiazzo da parte tedesca. L’avanzata italiana, costante pur nella sua lentezza, minacciava i capisaldi laterali. Per evitare ulteriori perdite di uomini e mezzi il 15 giugno Hötzendorf ordinò il ripiegamento su basi prestabilite e già pronte.
L’Austria-Ungheria, presa com’era da due fronti in cui infuriavano battaglie cruente non sarebbe più stata in grado di sferrare campagne offensive senza l’aiuto tedesco; peraltro, l’aiuto tecnico-tattico tedesco sarebbe stato determinante nello sfondamento operato a Caporetto.
Il 27 agosto venne consegnata agli ambasciatori dell’Impero Germanico la dichiarazione di guerra, che di fatto integrava nel conflitto mondiale quello che fino ad allora era rimasto un regolamento di conti con l’Austria-Ungheria.

 

Arma dei Trasporti e Materiali
Cenni storici

L’Arma dei Trasporti e Materiali è l’ultima nata fra le armi del nostro Esercito. Nota anche con l’acronimo Tramat, è specializzata nella logistica di aderenza e nel supporto al combattimento.
L’Arma dei Trasporti e Materiali, trae origine dal nucleo di militari addetti alla condotta delle automobili a benzina costituito nel 1902 presso la brigata ferrovieri del Genio; il nucleo diviene sezione nel 1906 e battaglione automobilisti nel 1910.
Prende quindi forma il Servizio Automobilistico che ha il suo battesimo del fuoco in Libia durante il breve conflitto Italo – Turco. Oltre trecento automezzi furono impiegati nella campagna del 1911 – 1912.
Nel 1914, in previsione dell’imminente conflitto, è esteso a tutto l’Esercito e posto alle dipendenze dell’Intendenza Generale Direzione Tappe. A fine conflitto la branca poteva contare circa 100.000 uomini e 35.000 veicoli.
Nel 1923 è costituito il Servizio Trasporti Militari che con l’ordinamento 1926 diviene Servizio Automobilistico Militare e nel dicembre 1935 assume la denominazione di Corpo Automobilistico. Per decreto 7 giugno 1938 è concesso al Corpo il Labaro che sarà poi sostituito dalla Bandiera di guerra.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli Autieri, presenti su tutti i fronti, esposti alle insidie della minaccia aerea nemica, dei movimenti di lotta clandestina, danno un altissimo tributo di sangue per tutta la durata del conflitto.
Nel 1946 riprende il nome di Servizio Automobilistico che mantiene sino al 1° ottobre 1981 allorché diviene Corpo Automobilistico dell’Esercito e nella circostanza si forma il comando dei Trasporti e Materiali dell’Esercito nel quale confluiscono il Comando del Corpo Automobilistico ed il Comando dei Servizi Materiali d’Armamento.
A seguito della costituzione dell’Ispettorato Logistico dell’Esercito il Corpo si trasforma, il 1° gennaio 1998, in Arma dei Trasporti e Materiali.

Missione
L’Arma assolve i compiti legati alla logistica dell’Esercito. Il suo compito è molto delicato in quanto è funzionale all’organizzazione militare, al rischieramento in teatro di uomini e mezzi, alla manutenzione dei materiali, dei sistemi d’arma e del parco mezzi, nella formazione, specializzazione e aggiornamento dei tecnici, nonché nella conduzione dei mezzi terrestri più complessi. L’Arma dei trasporti e materiali è quindi da considerarsi a pieno titolo un’Arma combattente specializzata nella logistica di aderenza e di sostegno, nella conduzione dei mezzi e nella gestione delle risorse sul campo. Per queste sue specifiche competenze, l’Arma si è guadagnata negli anni la stima e la fiducia di tutte le Armi e i Corpi dell’Esercito, delle altre Forze Armate italiane ed anche straniere.

Stemma Araldico

Descrizione
È uno stemma essenzialmente di fantasia basato sul simbolismo blasonico.
Nella parte superiore dello scudo lo smalto azzurro è il simbolo di nobiltà, di alti ideali e di generosità di imprese mentre gli anelli intrecciati sono simbolo di fede, di perfezione geometrica, di attitudine meccanica di movimento rotatorio così come la freccia è simbolo di velocità e di slancio. L’oro delle figure meglio sottolinea la preziosità dei servizi resi e dei riconoscimenti ottenuti dal Corpo Automobilistico.
L’argento della parte inferiore è simbolo di gioventù, di vigoroso impeto e di brillante inizio di un glorioso cammino.
Il rosso della banda è il colore dell’ardimento, del volontariato e del sangue versato e la banda stessa è simbolo militare di incarico e di responsabilità. Le stelle rappresentano il più risorgimentale riferimento all’Italia ed al distintivo militare.

 

Il 15 agosto 1918, consolidata la vittoriosa battaglia del Piave, il duca d’Aosta, Comandante della 3^ Armata, distribuisce personalmente agli Automobilisti i segni del valore meritati sul campo, in una cerimonia che ha luogo in località Camponogara Mira (Venezia).
Dopo la rivista e lo sfilamento il Comandante, prima di consegnare le ricompense, pronuncia un’allocuzione della quale si riporta uno stralcio che inizia: “Fervent Rotae Fervent Animi Automobilisti!” Dopo la battaglia, nella quale voi portaste il rombo dei vostri motori e così parve acceleraste il suo ritmo con un più rapido pulsare e col pronto rinnovarsi del grande organismo impegnato nel supremo cimento io vi ho riuniti qui, o nuova milizia di questa grande guerra, per esprimervi il mio plauso per l’opera vostra, improntata sempre al più alto spirito di sacrificio Automobilisti della 3^ Armata! Le ricompense che io vi consegnerò stamane, siano per tutti l’espressione del mio compiacimento per quanto avete fatto, sia durante la battaglia, sia nelle operose vigilie della preparazione, a vantaggio delle truppe combattenti. E quando l’alata vittoria avrò coronato d’alloro questa nuova Italia che sorge, serena fra le due tempeste, infrangibile dell’ardua resistenza, accesa di amore per la libertà e per il diritto, in Roma, sacra ai fati umani, anche per voi, o infaticabili automobilisti, cantici di lode correranno per l’infinito azzurro, perchè anche voi nello sfibrante vostro servizio, avete ben meritato dalla Patria.
Il Motto fu concesso al Corpo Automobilistico con circ. del 20.5.1932 n. 247 G.M. dispensa 26^, pag. 1015.

 

Unità Logistiche

  6° Reggimento Logistico di Supporto Generale 

  Reggimento Gestione Aree di Transito (RSOM) 

  Reggimento Logistico “Aosta”

  Reggimento Logistico “Ariete” 

  Reggimento Logistico “Garibaldi” 

  Reggimento Logistico “Folgore” 

  Reggimento Logistico “Pinerolo” 

  Reggimento Logistico “Pozzuolo del Friuli” 

  Reggimento Logistico “Taurinense” 

  Reggimento Logistico “Julia” 

 

Altre Unità Logistiche

8° Reggimento Trasporti “Casilina”

11° Reggimento Trasporti “Flaminia”

Reggimento Supporto Tattico e Logistico

Reggimento di Manovra Interforze

 

Autieri degni di nota

Sandro Pertini: Presidente delle Repubblica italiana;

Carlo Azeglio Ciampi: Presidente della Repubblica italiana;

Tazio Nuvolari: pilota;

Mario Umberto Borzacchini: pilota.

 

La Bandiera

Il 1° luglio 1942 venne concessa al Corpo Automobilistico la Bandiera di guerra, ora custodita al Sacrario del Museo Storico della Motorizzazione Militare, perché sostituita il 4 novembre 1947 con Decreto Legislativo del Capo Provvisorio dello Stato, n. 1252 del 25.10.1947, a seguito della trasformazione istituzionale. La nuova Bandiera venne data in consegna alla Scuola della Motorizzazione. Oggi è custodita dalla Scuola Trasporti e Materiali dell’ Esercito.

Onorificenze concesse alla Bandiera

Medaglia d’argento al valor militare (al Corpo automobilistico, Seconda guerra mondiale, 1940-1945)

Medaglia d’argento al valor militare (al 12° Autoraggruppamento – Africa settentrionale, 1940-1943)

Medaglia di bronzo al valor militare (al Corpo automobilistico, Guerra d’Etiopia, 1935-1936)

Croce di guerra al valor militare (alla Cp. Aut. della Tripolitania, Guerra di Libia, 1911-1912)

Croce di guerra al valor militare (alle Compagnie automobilistiche d’artiglieria, Prima guerra mondiale, 1915-1918)

Croce di guerra al valor militare (all’Autogruppo Eritrea, Guerra d’Etiopia, 1935-1936)

Medaglia d’oro al merito civile (15 dicembre 2008, calamità naturali nel territorio nazionale, 1980-2006

Medaglia di bronzo al valore dell’Esercito (Terremoto in Campania e Basilicata, 1980)

Croce di bronzo al merito dell’Esercito (Albania, 1991-1993)

 

 

Fonte locandina festa Arma Trasporti e Materiali – Terni 17-18 maggio 2018