Arditi Incursori

Arditi Incursori

Guardiam su nel ciel il segno giungerà
gli arditi incursori dal ciel discenderan;
per l’ultima battaglia la terra tremerà
la danza della morte i cuori temprerà!

Arditi incursori del Nono Battaglion
mastini della guerra il tamburo suonerà…Sabotator!

Sempre in avanti i ranghi serrerem
e questo mondo marcio domani crollerà
sarà la nostra marcia che il suoi calpesterà
sarà il nostro sangue che ci riscatterà!

Arditi incursori del Nono Battaglion
mastini della guerra il tamburo suonerà…Sabotator!

Alla nostra terra fedeli resterem
per noi la nuova Europa in piedi risorgerà
risorgerà l’Europa, risorgerà con noi
il grido di battaglia dai petti salirà!
Arditi incursori del Nono Battaglion
mastini della guerra il tamburo suonerà…Sabotator!

Bagnando il Basco *

Bagnando il Basco

Bagnando il basco in una pozza di sangue
si fece il simbolo di tutti noi parà
il sacrificio dei nostri caduti
fu sempre lotta a viltà e disonor,
il vento di morte, il freddo terror
quando ci sfida è allor che splende nel cuor
il nostro coraggio, il nostro valor
noi siam parà in lotta per la civilità.
All’apparire del tuo fiore in volo
il ciel si oscura e si inizia a lottar
siam volontari siam le truppe scelte
noi siam votati a sapere di morir.
Allor sappiam che andremo a morir
tra indifferenza e senza un pianto per noi
non conosciamo paura o timor,
ma morirem con rabbia in cuor per l’onor.
Il vento di morte, il freddo terror
quando ci splende è allor che splende nel cuor
il nostro coraggio il nostro valor
noi siam parà in lotta per la civilità.


Paracadutisti d’ Italia

Paracadutisti d’ Italia

Nel volo più audace
di guerra o di pace
i Paracadutisti pronti son.
Un lancio…
nel folle uragano…
e poi l’azzurro, la gaiezza in cuor!

(Ritornello):
Dei Paracadutisti l’ardimento
lo canta il vento
al mondo inter…
Fra cielo e terra nasce il loro valore
non han timore
indomito è il voler!
Discendon lievi lievi
come angeli nel sol;
eterni e pure brevi
son gli istanti di quel vol…
Ai Paracadutisti onore e gloria
e la Vittoria
ci arriderà!

Con animo forte
sfidando la sorte
si lanciano dall’alto in un balen…
Un tuffo…
il vuoto li accoglie,
e li sospinge invitta volontà!

Rit.

Son figli d’italia
nessuno li uguaglia
le mente salda, i nervi come acciar…
Soldati…
mandati dal Cielo
nel sacrosanto impegno d’un dover!

Rit.

Bandiere al vento

Bandiere al vento

Spunta l’alba sul camin
e il guerriero marcia già;
è venuto da lontan
per servire la civilità,
l’erba verde intorno a sè
gli ricorda che a Da Nang
tanto sangue è corso già,
corso per la libertà
altri luoghi, altri color
ma nel cuore lo stesso ardor
basco rosso e lealtà
l’occidente trionferà. C’era il sole a Dien Bien Pu
ma nessuno si scaldò
con Onore e Fedeltà
a vent’anni si morì
e l’oblio di chi non sà
il disprezzo di chi odiò
rabbia orgoglio a noi daran
bandiere al vento per marciar. Ora è notte sul cammin
forse il sole non rivedrò
camerata, eroe, parà
la nostra fede trionferà.

Avanti Ardito

Avanti Ardito

L’Ardito è bello l’Ardito è forte
ama le donne e beve il buon vin,
per le sue fiamme, color di morte,
trema il nemico quando è vicin! Avanti Ardito, le fiamme nere,
son come simbolo delle tue schiere,
scavalca i monti, divora il piano,
pugnal tra i denti e bombe a mano. Fiamme nere avanguardia di morte,
siam vessillo di lotta e d’onor,
siam l’orgoglio mutato in coorte,
per difendere d’Italia l’onor! Avanti Ardito, le fiamme nere,
son come simbolo delle tue schiere,
scavalca i monti, divora il piano,
pugnal tra i denti e bombe a mano. Quante volte fra tenebre folte
nella notte estraemmo il pugnal,
fra trincee e difese sconvolte
dalla mischia cruenta fatal! Avanti Ardito, le fiamme nere,
son come simbolo delle tue schiere,
scavalca i monti, divora il piano,
pugnal tra i denti e bombe a mano. Mamma non piangere, se c’è l’avanzata
tuo figlio è forte, paura non ha
asciuga il pianto della fidanzata,
che nell’assalto si vince o si muor! Avanti Ardito, le fiamme nere,
son come simbolo delle tue schiere,
scavalca i monti, divora il piano,
pugnal tra i denti e bombe a mano. Una stella ci guarda, la sorte;
e ci avvincon tre fiamme d’amor,
tre parole di fede e di morte:
il pugnal, la bomba ed il cor. Avanti Ardito, le fiamme nere,
son come simbolo delle tue schiere,
scavalca i monti, divora il piano,
pugnal tra i denti e bombe a mano.

Volontari Parà

Volontari Parà

Volontari Parà
camerati nel destin
combattiamo, venite a lottar. Coraggio ed onor
con fierezza ed ardor
nella notte ci lanciam. Sulla terra e su mar
per valli e per col
la mitraglia accompagna la nostra canzon. Avanti ancor guardando verso il sol
un nemico fugale avrem
leal ploton, in Quinta siam
avanti ancor spiccando il nostro vol
sarem nel mito, torniamo vincitor. A questo mondo infedel
al tiranno invasore
opponiamo la spada, il valor. Nella mischia mortal
nell’olimpo sarà
vittoria di noi Parà. Altrimenti cavalier
pur lottando cadiam
superiam la morte trionfal.

Avanti ancor guardando verso il sol
un nemico fugace avrem
leal ploton, in Quinta siam
avanti ancor spiccando il nostro vol
sarem nel mito, torniamo vincitor.

La pattuglia

La pattuglia

E’ notte
e il sonno non viene, perchè?…
Mah,non so,non ricordo davvero:
forse san sveglio da sempre, chissà!… La luna,selenica diva,
che seguo con gli occhi febbrili sgusciare tra i cigli,
m’appare,qual stanca creatura, tra i picchi rocciosi
sorgenti dal fondo di basse colline
ammassate sul tergo del fronte. E trova il suo asilo pur essa,
e il chiarore soffuso s’estingue. Un istante è passato, quello che viene è già qui e
il buio dilaga repente e affoga chi giace. Or,ecco,ci siamo:
l’ordine è quasi un bisbiglio che
rompe la quiete apparente. E’ tempo di andare,
non può starvi indugio
e,”via,via ragazzi:
fuori,alla lesta!”
silente,nell’aria vischiosa,
la pattuglia si muove,
si tuffa e sparisce.

Sono ombre,
fantasmi velati di nero,
che vanno per brulli pendii,
per erte sudate,
tra anfratti e pianori sassosi,
oltre la notte,
nel cielo profondo,laggiù,
ove il nulla è ancora qualcosa.

20 anni *

20 anni

O paracadutista il più bello sei tu di tutta la Repubblica la meglio gioventù; Qualcuno arriccia il naso vorrebbe biasimar, ma non ci fare caso si continua a camminar;
E con in testa il nostro Comandante lo seguiremo ovunque il suo cammin, se la mitraglia ha il fuoco fulminante siamo sempre pronti a vincere o morir.
A noi la morte non ci fa paura ci si fidanza e ci si fa l’amor, se poi ci avvince e ci porta al cimitero s’accende un cero e non se ne parla più. ritornello:
Ma me ne fregherò della morte e dell’amor Ma me ne fregherò ho vent’anni dentro il cuor;
Quando dalle nubi mi dovrò lanciar col paracadute sulle spalle penso che se allora non si aprirà la tua bocca più non bacerò! ritornello.


Se Tu credi nel destin

Se Tu credi nel destin

Se tu credi nel destin
se tu credi nel doman
il tuo cuor non può esitar
vien con noi a saltar
sulla pista rulla il “G”
alla porta via si và. Noi marciam
che ci importa del doman
la tua vita tu dovrai cercar
perciò non esitare
vien con noi parà. Per far parte di un elite
per far parte dei migliori
la tua pelle rischierai
sarai fiero di esser qua
l’avventura del tuo vol
la tua sete spegnerà. Noi marciam
che ci importa del doman
la tua vita tu dovrai cercar
perciò non esitare
vien con noi parà. Per la gente senza nom
per canagliE senza onor
un inferno giungerà
lotteremo noi parà
con la fronte alta nel sol
ci innalziamo vincitor.

Ti ricordi la sera dei baci

Ti ricordi la sera dei baci

Ti ricordi la sera dei baci,
quando forte stringendomi al seno;
mi dicevi sei bella, mi piaci,
tu, stasera sei fatta per me. Mi dicesti che a Pasqua tornavi,
ma il destino non volle così,
bel paraca che avevi vent’anni
lassù nel cielo sei andato a morir. Come un angelo dall’ali spezzate,
sei caduto sul campo di guerra
se col tuo sangue bagnasti la terra
all’Italia donasti il tuo cuor. Sopra il basco che noi portiamo,
c’è un fregio che regna sovrano;
noi lo portiamo con fede ed orgoglio
viva l’Italia ed il suo bel tricolor. Bimbe belle che fate all’amore
non piangete non state a soffrir
non c’è al mondo più grande dolore
che vedere un paraca morir. C’è chi piange chi getta un fiore
chi in silenzio continua a soffrir
non c’è al mondo più grande dolore
che vedere un paraca morir. Mamme care che a casa aspettate
non piangete pei vostri figlioli
lassù nel cielo non sono mai soli
c’è tutta l’Italia che intorno gli stà. Ali, pugnale e bianca calotta
è il nostro stemma, fra tutti il più bel…
esso ci guida e ci sprona alla lotta
viva l’Italia e gli arditi del ciel !