La Croce Rossa “armata”

Foto: rielaborazione di una cartolina appartenente ad una raccolta privata

La Croce Rossa “armata” nella Caserma di Via Roma all’Inizio del XX Secolo

All’inizio del XX secolo, il cortile della caserma di via Roma, allora sede del 22° Reggimento di Fanteria, ospitò un significativo raduno dei “militi della Croce Rossa”. Questi uomini, armati nonostante il loro compito principale fosse il soccorso dei feriti, crearono una scena particolarmente suggestiva e significativa.

La caserma di via Roma, una struttura storica nota per essere la base del 22° Reggimento di Fanteria, seguiva una logica funzionale nella disposizione degli edifici: sulla destra si trovavano le camerate, mentre sullo sfondo si potevano vedere le cucine e la mensa destinate alla truppa. Questo assetto permetteva al personale militare di operare in modo efficiente, garantendo che tutte le necessità quotidiane fossero soddisfatte senza intralciare le operazioni militari.

In un contesto così storico e carico di significato, i “militi della Croce Rossa” si radunarono, dimostrando un impegno che andava oltre il semplice soccorso medico. Questi militi, infatti, erano armati e pronti a intervenire in situazioni di emergenza, rappresentando una combinazione unica di preparazione militare e dedizione umanitaria. La loro presenza armata, pur essendo destinati principalmente al soccorso dei feriti, rifletteva la complessità e le sfide delle operazioni di soccorso in zone di conflitto.

L’evento sottolineava l’importanza della Croce Rossa nel contesto militare, evidenziando come il soccorso umanitario e la preparazione militare potessero e dovessero coesistere. La figura del milite della Croce Rossa armato rappresentava una risposta alle esigenze di sicurezza e protezione in zone di conflitto, dove anche chi era impegnato nel soccorso doveva essere pronto a difendersi e a proteggere i feriti.

Inoltre, la scelta della caserma di via Roma come sede di questo raduno non era casuale: essa rappresentava un simbolo della storia militare locale e della continua evoluzione delle strategie e delle tattiche necessarie per affrontare le nuove sfide umanitarie e militari dell’epoca.

Il raduno dei militi della Croce Rossa nella caserma di via Roma fu un evento di grande rilevanza, non solo per il suo significato simbolico ma anche per l’importante messaggio che trasmetteva: la necessità di essere preparati e pronti a intervenire in ogni situazione, unendo la forza militare e lo spirito umanitario. Questa sinergia era fondamentale per affrontare le difficoltà dei contesti di guerra e per garantire che il soccorso ai feriti potesse avvenire in condizioni di sicurezza.

Roberto Marchetti

 

 

 

 

 

Massimo Lezzi

Da: Massimo Lezzi massimo.lezzi@tiscali.it

Arrivai a Pisa nel febbraio 1978 e fui destinato alla S.M.P.A.R. 3° Battaglione Poggio Rusco alla Scuola Militare Paracadutisti Addestramento Reclute. Successivamente sono stato trasferito alla Caserma Artale Uff. Vettovagliamento comandato dal Cap. Arturo BONGIORNO. E’ stato come un padre per tutti noi del vettovagliamento, avevo l’incarico di scritturale e lavoravo in ufficio vettovagliamento mi occupavo delle spettanze di alimenti alla truppa e agli ufficiali. Ero orgoglioso dell’incarico ricevuto e cercavo di dare il meglio di me. All’epoca Arturo Bongiorno era Capitano ma era rispettato da tutti sia dai superiori che dai subalterni e dai soldati. Faceva del bene a tutti, io all’epoca frequentavo il IV anno di ragioneria e ho dovuto interrompere gli studi per partire al militare. Il Cap. Arturo Bongiorno ora Ten. Colonnello (meritatissimo) mi dava dei permessi per tornare a casa per fare qualche interrogazione a scuola, in breve, sono riuscito a diplomarmi grazie a LUI; Dopo sono stato assunto nel corpo di Polizia Municipale del mio Comune, ora sono in congedo col grado di Ispettore Superiore. Grazie Ten. Col. Arturo BONGIORNO.

Grazie a colui che ci ha dedicato questo bellissimo spazio.

Il Reggimento Logistico “Folgore” socio d’onore

“Istituto del Nastro Azzurro” IL REGGIMENTO LOGISTICO “FOLGORE” SOCIO D’ONORE DELL’ISTITUTO

Si è svolta il 13 Maggio 2022 nel rispetto delle disposizioni anti-covid la cerimonia per il conferimento dell’Emblema Araldico e della tessera di Socio d’Onore dell’Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al Valore Militare al Reggimento Logistico “Folgore” di Pisa.

In rappresentanza del Presidente Nazionale dell’Istituto Gen. Carlo Maria Magnani, il presidente della federazione Provinciale di Pisa Alberto Andreoli, accompagnato dal vicepresidente Andrea Masi e dal consigliere provinciale Luca Di Grazia ha reso omaggio alla Bandiera di Guerra del Reggimento Logistico decorata con Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito ed ha consegnato l’emblema araldico al Comandante Colonnello Guido Bulsei, che su ha espresso l’orgoglio del Corpo per il riconoscimento conferito.

 

Fonte: Istituto del Nastro Azzurro    17 Maggio 2022

 

C.V. Colonnello Guido Bulsei

Il Colonnello Guido Bulsei, nato a Avezzano (AQ) il 08/06/1971, ha frequentato il 172° Corso dell’Accademia Militare di Modena (1990-1992). Al termine della Scuola d’Applicazione presso la Scuola Trasporti e Materiali, è stato assegnato al Battaglione Logistico “Pinerolo” a Bari dove ha ricoperto l’incarico di Comandante di Plotone.
Trasferito presso il Battaglione Logistico Paracadutisti “Folgore” a Pisa, dal 1995 ha svolto gli incarichi di Comandante di Plotone Trasporti Medi, Comandante di Compagnia Trasporti e di Compagnia Rifornimenti.
Nel 2000 è stato avviato ai corsi di volo presso le scuole della Marina degli Stati Uniti, terminando l’addestramento nell’anno 2001 con l’abilitazione al pilotaggio di aerei. Rientrato al reparto, riconfiguratosi in 6° Reggimento di Manovra, ha svolto l’incarico di Capo Ufficio OAI.
Nel 2003 è stato trasferito presso il 28° Gr. Sqd. AVES “Tucano”, dove, oltre ad essere impiegato come pilota operativo di DO228, P180 e Shadow 200, ha svolto le mansioni di Capo Sezione OAIC. Nel 2010, è stato trasferito presso il Comando Aviazione dell’Esercito come Capo Sezione Coordinamento Operativo. Nel 2012 ha assunto il comando del 28° Gr. Sqd. AVES “Tucano”.
Nel 2015 è stato nuovamente assegnato al Comando Aviazione dell’Esercito per ricoprire l’incarico di Capo Ufficio C4-EW, successivamente, nel 2018, è stato assegnato al 1° Reggimento AVES “Antares” con l’incarico di Capo Ufficio Logistico.

Dal 18 settembre 202o al 21 settembre 2022 assume il comando del Reggimento Logistico Paracadutisti  “Folgore”

Il Colonnello Bulsei ha partecipato alle seguenti missioni internazionali:
– SARAJEVO-BOSNIA ERZEGOVINA (“JOINT ENDEVOUR”) nel 1996-1997
– SARAJEVO-BOSNIA ERZEGOVINA (“JOINT GUARDIAN”) nel 1999
– ANTARTIDE (“XVIII Spedizione di ricerca nazionale nel continente Antartico”) nel 2002-2003
– NASSIRYA-IRAQ (“Antica Babilonia”) nel 2003
– NAQOURA-LIBANO (“UNIFIL”) nel 2015-2016
– HERAT-AFGHANISTAN (“RESOLUTE SUPPORT”) nel 2017-2018
– HERAT-AFGHANISTAN (“RESOLUTE SUPPORT”) nel 2020

Laureato in Scienze dell’Informazione ed in Scienze Politiche ha conseguito il Master di II livello in Scienze Strategiche.

Per il servizio prestato è stato insignito delle seguenti onorificenze:
– Croce commemorativa per le operazioni in BOSNIA
– Medaglia Commemorativa NATO – Operazioni in EX YUGOSLAVIA
– Medaglia Commemorativa Ricerca Scientifica in ANTARTIDE
– Croce Commemorativa per attività di soccorso in IRAQ
– Croce Commemorativa per la missione di pace in LIBANO
– Medaglia Commemorativa ONU per operazione UNIFIL
– Croce Commemorativa nazionale per le operazioni in AFGHANISTAN
– Croce d’oro per anzianità di servizio

Il Col. Bulsei è sposato con la signora Carla ed ha due figli, Gabriele e Pietro.

 

 

 

 

 

Bovenzi Rocco

Da Par. Bovenzi Rocco B.M.115547 wolvie2502@yahoo.it

Buongiorno, Comandante; avevo quasi scordato questo bel sito (peccato non poterci interagire, nelle varie pagine), suggeritomi alcuni anni fa dal compianto (Arc)Angelo Santillo al quale ero rimasto legato ed in occasionale contatto e del quale con piacere ho appena letto durante la mia nottata di servizio in Malpensa (turno del 31/12/’21 sull’1/01/’22).

Non ci siamo mai conosciuti se non erro ma rammento un suo cognomonimo, (Confermo, non sono il Ten.Marchetti. n.d.r.) l’allora S.Ten. Marchetti (vice dell’allora Cap. Congia che comandava la cp. Rifornimenti; io ero un “semplice” Pará di leva (in 34 anni dal congedo ho mai smesso di pentirmi di non aver messo firma), scaglione 5°/II/’86 approdato dalla S.Mi.Par. alla cp. C&S comandata dall’allora Ten. Nanni e dopo neanche un mese trasferito alla cp. sul pianerottolo opposto fino alla fine perché serviva un informatico di rimpiazzo a quello che si congedava e svolsi il mio servizio all’ufficio Gestione Materiali e con responsabili gli allora S.M.Par. Aghini (col quale ancora ogni tanto ci si scrive, idem con Di Puglia) e Mazzariello, ricordando anche il compianto Serg. Blanca capo del magazzino, quasi insieme a Santillo deceduto.

Le faccio dopo tanto i miei complimenti per il sito e per tutti i ricordi ivi connessi e peccato per la memoria storica di “Angelino” che voleva continuare a tener anch’egli viva con i suoi continui video e foto della Caserma e di tutti i murale, nonché l’idea poi naufragata credo, di riprodurre La Vittoria Alata e far ri-coniare le medagliette del Logistico (mi promise anche che me ne avrebbe spedita una che aveva in più, ma non fece in tempo)…

Un caro saluto ed un simbolico abbraccio dal Lago di Varese.

 

Foto storiche

 

La scelta del Generale Umberto Ferreri: la resistenza di un ufficiale a Pisa contro l’adesione alla Repubblica Sociale

Pisa, maggio 1944 – La guerra si intensifica, e l’Italia vive uno dei periodi più travagliati della sua storia. La città e la provincia di Pisa sono profondamente segnate dagli eventi, con le tensioni crescenti a seguito della caduta del fascismo e della formazione della Repubblica Sociale Italiana (RSI). In questo clima di incertezza e divisione, la figura del Generale di Divisione Umberto Ferreri, comandante della Zona Militare di Pisa, emerge come simbolo di fermezza e coerenza.

Ferreri assunse il comando della Zona Militare di Pisa il 10 luglio 1941, incaricato di mantenere l’ordine pubblico in città e provincia durante una fase difficile del conflitto. La sua posizione divenne cruciale con la caduta del regime fascista, il 25 luglio 1943, quando la situazione politica in Italia entrò in una fase di grave crisi. In quel momento, Ferreri venne chiamato a ricoprire un ruolo delicato, con il compito di garantire sicurezza e stabilità in un territorio che, come il resto del Paese, si trovava in un clima di incertezza.

L’armistizio dell’8 settembre 1943 rappresentò un ulteriore spartiacque. Con l’occupazione tedesca e la fondazione della RSI, le autorità repubblicane avviarono un tentativo di arruolamento delle forze militari locali, includendo tra le fila della nuova Repubblica Sociale anche ufficiali di carriera. Il Generale Ferreri, però, decise di non aderire all’esercito repubblicano. Una scelta coraggiosa, compiuta in un momento in cui molti ufficiali si vedevano costretti a schierarsi per evitare pesanti ritorsioni personali e familiari.

In risposta al rifiuto del Generale, il Comando Provinciale Militare di Pisa adottò misure severe e senza precedenti contro di lui. Il provvedimento ufficiale decretò il collocamento in congedo di Ferreri, retrodatandolo all’8 settembre 1943, giorno dell’armistizio. Gli venne inoltre revocato il grado, assieme alla qualifica di ufficiale, e con essa ogni beneficio economico. Non solo: venne sospeso il pagamento degli assegni e gli fu imposto di restituire la pistola d’ordinanza, con l’obbligo di coprire personalmente il costo dell’arma stessa. Tuttavia, nonostante l’imposizione, il pagamento richiesto per la pistola non venne mai effettuato dalle autorità.

Questi provvedimenti testimoniano l’estrema determinazione della Repubblica Sociale Italiana nel reprimere ogni dissenso, soprattutto tra figure di spicco come quella di Ferreri. Il suo rifiuto di giurare fedeltà alla RSI e le conseguenti sanzioni rappresentano oggi un esempio di integrità e dedizione ai principi di fedeltà all’esercito regolare e alla sua missione originaria.

Roberto Marchetti

 

Fonte: Facebook La linea dell’ Arno

Il Generale Umberto Ferreri non prestava servizio presso la Caserma Umberto 1° Le foto lo ritraggono nel piazzale all’interno della Caserma in occasione di una cerimonia. ndr

 

Fabio Scognamiglio

Da: Fabio Scognamiglio fabio.sco73@libero.it

Buongiorno,
in questi giorni, quasi per caso, mi sono imbattuto in questo sito inerente il Btg Log Par Folgore di Pisa. Ebbene, anche se non per molto, ho avuto il piacere e l’onore di lavorare e prestare servizio presso questo GLORIOSO Battaglione! Era il lontano febbraio 1996 quando arrivai a Pisa, Caporal Maggiore VFP proveniente dall’AVES di Viterbo, assegnato alla Compagnia Mantenimento “Castori”. Ricordo con piacere tutto, la caserma Vito Artale e Bechi Luserna, la preparazione per la missione, il campo a Monteromano, la partenza da Livorno per la Bosnia, il viaggio in nave (con annesso salvataggio di yacht al largo della Corsica), l’allestimento della Tito Barak a Sarajevo di cui con piacere ho abbellito la caserma con alcuni murales, i pattugliamenti, il Viale dei cecchini, la visita del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, la visita della nazionale italiana di calcio alla Tito Barak, l’operazione Vulcano … quanti ricordi indelebili! E poi custodisco con immenso piacere il basco amaranto, come se fosse una reliquie.
Ho visto tutte le sezioni inerenti il sito, ma in particolare ricordo con piacere il supplemento all’O.d.g. n. 25 del 24 luglio ’96 del nostro Comandante Ten. Col. Au. Par. Ferdinando Guarnieri! Bellissimo!
Come dicevo su, fu una breve esperienza perché nel dicembre 1996 vengo chiamato, in quanto vincitore di concorso nella Polizia Penitenziaria dove tutt’ora presto servizio come sottufficiale. Fu una scelta difficile lasciare la Folgore, ma all’epoca scelsi un futuro sicuro a fronte di una incertezza legata ai miei tre anni di ferma prolungata, dove poi mi sarei potuto ritrovare non raffermato. Ma come ho detto pocanzi, fu un’esperienza incancellabile, unica, indimenticabile, indelebile sia per la mia crescita professionale che umana.
Spero che questa mia missiva sia letta anche dal Gen. Ferdinando Guarnieri. A tal proposito ho anche una fotografia dove mi ritrae assieme a lui in quel di Sarajevo, ma non vedo dove allegarla.

Cordiali saluti
CM VFP Fabio Scognamiglio

 

Murales dell’ Italia realizzato da Fabio

Addio mio caro amico

Ti ho conosciuto nell’ 82, quando avevi 19 anni ed eri un giovane Sergente.
Ho apprezzato da subito, da Comandante di Compagnia, la tua professionalità, la tua preparazione, la tua serietà, la tua onestà, il tuo altruismo, la tua bontà.
Per queste ed altre tue doti tutte positivissime, da subito ti spinsi a provare il concorso per Ufficiale.
Amavi il Battaglione forse più di quanto lo amassi io ed amavi la Brigata “ FOLGORE”: non volevi “rischiare” ( vincendo il concorso) un quasi certo trasferimento in un altro Reparto e forse in altra Brigata e non l’hai fatto.
Sei rimasto al Battaglione Logistico, contribuendo con altri colleghi a renderlo GRANDE, fino a raggiungere
giovanissimo, i gradi di Maresciallo Maggiore Aiutante ( forse il più giovane Aiutante).
Ci incontrammo per caso a Roma ed ancora una volta ti spinsi a tentare il concorso quale Ufficiale ed ancora una volta mi dicesti che non potevi rischiare il trasferimento.
Non so se la mia insistenza ha contribuito a convincerti ma quel concorso lo facesti subito dopo e lo superasti senza sforzi e fosti premiato: Ufficiale, confermato alla Brigata “ FOLGORE” e gratificato con il trasferimento al reparto d’élite della Brigata. . . il 9^ Rgt d’assalto par “ Col Moschin”!
In quel Reparto hai mosso i tuoi primi passi da Ufficiale, hai comandato la Compagnia ed hai assolto importanti incarichi logistici contribuendo a perfezionare l’organizzazione logistica di quel Reparto fino al tuo collocamento nella riserva avvenuta solo due anni fa nel 2018 con il grado di Ten Col.
Non si contano le tue onorificenze e le tue missioni fuori area in Kurdistan, Somalia, Bosnia, Afghanistan, e più volte in Iraq; due encomi e ben 13 elogi parlano per te.
Grazie amico mio per quanto hai fatto per il Battaglione L. prima, per il 9^ Rgt d’assalto poi e per la nostra Brigata “ Folgore” ma più in generale per questa nostra martoriata Italia che avrebbe bisogno di “figli” come te!
Non potrò renderti gli onori che meriti essendo all’estero da mio figlio ma sappi che ho sofferto per te e con te per questo improvviso male che hai combattuto come un leone, come eri solito fare, con tutte le tue forze.
Oggi sono sereno perché ho una certezza: non soffri più!

È stato bello Angelo averti conosciuto!
Qualcuno ha scritto che

“Chi ci ama veramente non ci lascerà mai!”

Ne siamo certi: Angelo, sarai per sempre con noi!

Ho letto poi da qualche parte che “siamo tutti turisti e Dio è il nostro “agente di viaggio” che ha già fissato le nostre rotte, prenotazioni e destinazioni”.
Ne sono certo Angelo:

ci incontreremo ancora per riabbracciarci come non abbiamo potuto fare prima.

Ferdinando Guarnieri

25 ottobre 2020

 

 

 

17 aprile Folgore e Comune sostengono Cisanello

Le famiglie dei militari hanno raccolto e donato all’ospedale 8700 euro. L’amministrazione pisana, invece, ha donato 3000 mascherine Ffp2

PISA — Oggi per l’Aoup è stata una giornata importante con la visita all’ospedale di Cisanello delle istituzioni, il sindaco di Pisa e il reggimento logistico della Folgore, con donazioni e belle parole di apprezzamento e solidarietà per lo sforzo dell’ospedale in queste settimane difficilissime di epidemia da Covid-19.
In un contesto di numero di ricoveri che anche a Pisa sta gradualmente diminuendo – attualmente sono un centinaio i posti letto occupati da pazienti affetti dal Covid-19 (di cui una ventina in terapia intensiva) – gli staff sanitari di tutte le strutture in prima linea sul fronte dell’emergenza hanno voluto accogliere l’omaggio delle autorità davanti alla tenda pre-triage allestita davanti al Pronto soccorso.

Una delegazione del Reggimento logistico “Folgore” guidata dal comandante, il colonnello Salvatore Pisciotta, ha consegnato simbolicamente al direttore generale dell’Aoup Silvia Briani un assegno di 8.741,00 euro a favore dell’ospedale, raccolti dalle famiglie dei militari del Reggimento logistico e del Battaglione logistico paracadutisti “Folgore” e che verranno donati tramite bonifico all’Iban appositamente istituito dall’Aoup per l’emergenza Covid-19.

“Per noi – ha dichiarato il colonnello Pisciotta – è un modo per manifestare la nostra vicinanza a questa città, a cui sentiamo di appartenere, pur venendo molti di noi da fuori, e al suo ospedale. Grazie quindi per quanto fate quotidianamente e grazie anche dalle famiglie dei militari in pensione che hanno voluto ugualmente testimoniare la loro gratitudine, a riprova del legame forte della Folgore con questa città e le sue istituzioni”.

E di quanto sia consolidato il rapporto con l’Esercito e tutte le sue componenti lo ha sottolineato il direttore generale dell’Aoup, che ha rimarcato come ogni volta che sia stato necessario donare il sangue, i militari di stanza a Pisa siano stati i primi a rispondere in massa senza mai tirarsi indietro: “Perché – ha detto Briani – la prima linea funziona solo se ha dietro una seconda linea solida e compatta, come voi avete sempre dimostrato di essere”.

Con il sindaco Michele Conti, accompagnato dal responsabile della protezione civile Luca Padroni, sono arrivate invece in dono per l’ospedale 3mila mascherine Ffp2 provenienti da Hangzhou in Cina, città con cui Pisa è gemellata e che ha voluto donare ai cittadini pisani 10mila mascherine complessive in segno di solidarietà e aiuto concreto per questa emergenza sanitaria.
“Mai come in questo momento – ha dichiarato il sindaco – la nostra comunità e tutti i cittadini del resto d’Italia hanno potuto toccare con mano quale ruolo fondamentale rivesta il sistema sanitario nazionale. In questo periodo di difficoltà tutta la mia gratitudine come sindaco e come cittadino va alla dirigenza, ai medici, agli infermieri e a tutti gli operatori sanitari dell’Aoup. Io credo che la politica, in situazioni come questa dell’emergenza Covid-19, debba capire che può dare l’input ma che poi debba cedere il passo all’approccio medico-scientifico, che è fondamentale per gestire situazioni come questa ed è quello che noi come amministrazione comunale abbiamo cercato di fare a Pisa sin dall’inizio, nella gestione di questa emergenza”.

“Noi vi siamo grati – ha replicato il direttore generale – sia ora, per questo graditissimo regalo, sia quando ci avete donato la biancheria di ricambio per i pazienti ricoverati nei reparti Covid. Sono segnali importanti di una grande sinergia che ci fa lavorare bene perché in questa situazione così difficile, che potenzialmente avrebbe potuto dividerci, ci siamo sentiti invece capiti, supportati e aiutati. Ne è testimonianza anche la bellissima lettera che ho ricevuto dal presidente del consiglio comunale, che ringrazio per le parole usate nei nostri confronti”.

Fonte: quinewspisa

Ieri e oggi

 

Il giorno 29/11/2019 presso la Casema Bechi Luserna di Pisa il Comandante del Reggimento Col Pisciotta Salvatore ha ospitato gli U. e SU. dell’ex Battaglione Logistico Par “Folgore” che con un tam-tam telefonico tra loro, hanno convogliato circa 100 ex in Caserma, provenienti da tutt’Italia con nave, aereo, treno o auto.
La mattina alle 08:15, il personale affluito ha presenziato all’alzabandiera.
Prima di un breve saluto, INASPETTATAMENTE, il Comandante ha chiamato a se la Bandiera di guerra del Rgt L.
La commozione degli ex U e SU è stata generale per il significato che la presenza di quella Bandiera assumeva per loro: riabbracciare quel simbolo che avevano servito per tanti anni  (alcuni dalla costituzione del Btg L e fino alla sua chiusura), con dedizione, passione, fervore e professionalità.

Il Comandante del Rgt L dopo una breve allocuzione sua e di un ex Comandante ha poi voluto presentare la forza schierata a tale ultimo Comandante: significato alto e profondo che ha commosso ancora una volta la totalità dei convenuti (oltre a quell’ex Comandante del Btg L e del 6^ Rgt di Manovra cui è stata presentata la forza).

La visita é proseguita con una interessante mostra statica di mezzi e materiali di ultima generazione e con la successiva visita al Museo delle Aviotruppe presso il Centro Addestamento di Paracadutismo..
Alle 13:00, dopo il saluto del Comandante agli ultimi arrivati, il personale affluito si è riunito a mensa per un pranzo conviviale assieme ad una  rappresentanza di U, SU, volontari e personale civile in forza al Reggimento Logistico Par “FOLGORE”.
Erano presenti tra gli altri il Ten Gen.(ris) Mario Righele, già comandante del Btg L dal 1987 al 1990 e successivamente Comandante Tramat, il B. Gen (ris) Ferdinando Guarnieri, già comandante del Btg L dal 1995 al 1998 e comandante del 6^ Rgt di Manovra dal 2001 al 2004, il Col Angelo Squadrone ( classe 1929), campione mondiale di podismo per la sua categoria, l’allora Ten Franco Filiberto (oggi affermato scrittore) che nell’estate e fino all’11 ottobre 1975 fu il Comandante del Nucleo Stralcio in qualità di Ufficiale più anziano, del costituendo Battaglione Logistico. 

L’idea di un pranzo che riunisse un po’ di  U e SU del disciolto Btg L è stata del Luogotenente Stefano Sodi avallata dall’attuale Cte del Rgt Col Salvatore Pisciotta.

Il passa parola generata da una chat ha coinvolto circa 200 ex U e SU da tutt’Italia.

Il pranzo si è così trasformato in raduno con Alzabandiera, Mostra statica e visita al Museo delle Aviotruppe.

Gli organizzatori del raduno: Ten Col Angelo Santillo, Luogotenenti Stefano Sodi, Genna Michele e Di Puglia Gennaro hanno lavorato alacremente per più giorni per rendere l’evento memorabile.

Si sono sapientemente suddivisi i compiti per la fase organizzativa e di condotta (in accordo con il comando del Rgt).

E’ stato realizzato un cronoprogramma per la fase realizzativa, redatte e stampate le brochure dell’evento, e le brochure menù, approntate le liste delle adesione ai diversi programmi con targhe dei mezzi in afflusso per le necessarie autorizzazioni (costantemente aggiornate).

Sono stati presi i necessari accordi con la ditta del catering per il pranzo e con la ditta per la fornitura di targa ricordo, gadget, spille da bavero, medagliette.

Sono state raccolta le quote di adesione tramite carta post-pay e (chicca finale) sono stati acquistati dei fiori per rendere omaggio alle  donne presenti (militari e personale civile).

Agli interventi finali delle autorità presenti ha fatto seguito un toccante e commosso ringraziamento del Luogotenente Stefano Sodi che nel ringraziare i convenuti ha ricordato l’inatteso sviluppo di un evento che era partito con la volontà di aggregare un po’ di ex U e SU per un semplice pranzo.

Una magnifica torta con lo stemma della FOLGORE, del BTG e del RGT con la scritta IERI… e …OGGI e dolcetti, ciascuno con lo stemma del Btg L, hanno concluso un ottimo pranzo.

Un evento insomma che rimarrà nella storia del Reggimento per gli esiti e la risonanza dell’evento.

Non è escluso che l’evento possa ripetersi in un prossimo futuro, trasformandosi in “Raduno Nazionale” che vedrebbe coinvolti anche ex Graduati e Paracadutisti  (oggi nonni) che hanno contribuito e collaborato a rendere grande il Btg L “FOLGORE” e ad onorare la nostra unica Bandiera (che a distanza di 45 anni circa è sempre la stessa), a perpetuare  le nostre  tradizioni, ed a rinsaldare le nostre  radici ed a rendere attuale e credibile il nostro motto:  “DIAM L’ALI ALLA VITTORIA”.

FOLGORE!!!                                                                        

(GUAFER)