Associazione Internazionale dei Lavoratori

L’Associazione Internazionale dei Lavoratori: La Nascita della Prima Internazionale e la Sua Eredità

Nel 1864, nel fervente clima di trasformazione sociale del XIX secolo, nasceva l’Associazione Internazionale dei Lavoratori (AIL), conosciuta anche come la Prima Internazionale. Questa organizzazione rappresentò un tentativo ambizioso di creare un legame internazionale tra vari gruppi politici di sinistra e organizzazioni dei lavoratori. La sua fondazione segnò l’inizio di una nuova era di cooperazione tra socialisti, anarchici, repubblicani mazziniani e marxisti, che si unirono per affrontare le sfide comuni dei lavoratori in un contesto sempre più globalizzato.

Le Origini della Prima Internazionale
L’AIL trovò le sue radici in un incontro tra delegazioni operaie francesi e inglesi a Londra nel 1862. L’esperienza rivoluzionaria del 1848-1849 aveva dimostrato chiaramente che i problemi dei lavoratori erano strettamente interconnessi a livello internazionale. Di conseguenza, la Prima Internazionale si propose di coordinare le lotte dei lavoratori oltre i confini nazionali, opponendosi alla repressione statale che era altrettanto coordinata.

I Primi Passi e la Radicalizzazione
All’inizio, molti membri dell’AIL cercavano un compromesso tra operai e industriali. Tuttavia, con il passare del tempo, un gruppo crescente di membri iniziò a promuovere l’idea dello sciopero come strumento di lotta. Questa posizione portò a una radicalizzazione progressiva dell’organizzazione, che cominciò a diffondere le idee socialiste attraverso riunioni pubbliche, guadagnando consensi tra i lavoratori di Parigi e oltre.

Politicizzazione e Repressione
Con il crescere della sua influenza, la Prima Internazionale divenne sempre più politicizzata, attirando l’attenzione del governo imperiale. Le autorità risposero con vari processi legali e repressioni poliziesche, ma queste misure non fecero che aumentare il prestigio dell’AIL tra la classe operaia.

Le Divisioni Ideologiche
Nonostante il suo iniziale successo, l’AIL fu presto caratterizzata da profonde divisioni ideologiche. L’organizzazione includeva gruppi eterogenei: operai inglesi, anarchici, socialisti francesi e repubblicani italiani. Tra le figure di spicco vi erano Karl Marx e Michail Bakunin. Le tensioni tra marxisti e anarchici si acuirono rapidamente: mentre i marxisti teorizzavano la conquista graduale della società comunista attraverso la dittatura del proletariato, gli anarchici propugnavano l’azione diretta per eliminare immediatamente lo Stato e le istituzioni.

Le Espulsioni e la Rottura Definitiva
Il conflitto tra Marx e i seguaci di Pierre-Joseph Proudhon portò all’espulsione di questi ultimi. Successivamente, le dispute tra Marx e Bakunin culminarono nella rottura definitiva tra anarchici e marxisti. Durante il Congresso dell’Aia del 1872, Bakunin e James Guillaume furono espulsi, segnando la separazione finale delle due fazioni. Gli anarchici decisero di continuare l’Internazionale, mentre i marxisti trasferirono il loro centro operativo negli Stati Uniti.

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La Fine della Prima Internazionale
Le divisioni interne, le controversie con i mazziniani e l’opposizione di Giuseppe Mazzini alle teorie basate sulla lotta di classe portarono infine allo scioglimento della Prima Internazionale nel 1876. Nonostante il suo breve periodo di attività, l’AIL lasciò un’impronta duratura nella storia del movimento operaio internazionale, ponendo le basi per future collaborazioni e lotte dei lavoratori a livello globale.

Eredità della Prima Internazionale
L’eredità della Prima Internazionale risiede nella sua capacità di unire diverse correnti di pensiero politico sotto un unico obiettivo: migliorare le condizioni dei lavoratori. Sebbene le divisioni interne abbiano portato alla sua dissoluzione, l’AIL rappresentò un passo fondamentale verso la creazione di una solidarietà internazionale tra i lavoratori, un ideale che avrebbe continuato a ispirare movimenti e organizzazioni nei decenni a venire.

Roberto Marchetti

 

 

Fonte: bfsopac.org