28º Reggimento “Pavia”

 

 

Il 28º Reggimento “Pavia” rappresenta una delle unità più emblematiche dell’Esercito Italiano, con una storia che affonda le sue radici nel 1860 e si estende attraverso i principali eventi militari che hanno segnato la storia d’Italia. Nato il 1º marzo 1860 come 28º Reggimento fanteria della Brigata “Pavia”, venne costituito a partire da reparti già esistenti dell’esercito sabaudo, formando una nuova brigata insieme al 27º Reggimento fanteria. Fin dai suoi esordi, l’unità si trovò coinvolta in operazioni decisive, non solo contro nemici esterni ma anche interni, come la repressione del brigantaggio nel Meridione negli anni immediatamente successivi all’Unità d’Italia. Tra i suoi primi successi sul campo di battaglia si annovera la partecipazione alla terza guerra d’indipendenza, dove si distinse nella campagna del Trentino, in particolare nelle battaglie di Borgo e Levico, meritandosi la medaglia d’oro al valor militare per gli audaci assalti alla baionetta che costrinsero gli austriaci alla fuga.

Nel 1870 il reggimento prese parte alle operazioni per la presa di Roma, e negli anni successivi contribuì alla mobilitazione per le guerre coloniali italiane. Durante la guerra d’Abissinia del 1895-1896, reparti del 28º furono impiegati nella tragica battaglia di Adua, uno dei momenti più drammatici della storia militare italiana. Con l’avvento della prima guerra mondiale, il 28º Reggimento entrò immediatamente in azione. Ordinato su tre battaglioni, operò inizialmente sul fronte dell’Isonzo, dove fu tra i primi a entrare a Gorizia durante la sesta battaglia dell’Isonzo nell’agosto 1916. Il reggimento si distinse in numerosi episodi, come l’attacco al Monte Podgora nel luglio 1915, e pagò un tributo altissimo in termini di vite umane, con oltre 1.500 fanti e 73 ufficiali caduti. Le azioni eroiche compiute durante il conflitto gli valsero numerosi riconoscimenti: oltre alla medaglia d’argento al valor militare assegnata dal re Vittorio Emanuele III, i membri del reggimento ottennero un totale di tre medaglie d’oro, 148 d’argento e 248 di bronzo per atti di valore individuale.

Nel periodo tra le due guerre mondiali, il reggimento venne riorganizzato più volte. Con l’ordinamento del 1926 tornò a denominarsi 28º Reggimento fanteria “Pavia”, mentre nel 1939 divenne parte della 17ª Divisione fanteria “Pavia”, operando in Tripolitania. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, il reggimento fu impiegato nel teatro nordafricano, dove combatté con valore nelle battaglie di Tobruch e di El Alamein, condividendo il destino della Divisione paracadutisti “Folgore”. Dopo durissimi scontri, la divisione e il reggimento furono sciolti nel novembre 1942 a causa degli eventi bellici. Durante questa campagna, il 28º guadagnò una medaglia d’argento al valor militare per il valore dimostrato.

Dopo la fine della seconda guerra mondiale, il 28º Reggimento venne ricostituito a Pesaro il 1º luglio 1958 come unità dedicata all’addestramento delle reclute, sostituendo il 6º Centro Addestramento Reclute. Articolato su tre battaglioni con sedi a Pesaro, Fano e Falconara Marittima, il reggimento svolse questo ruolo fino alla ristrutturazione dell’Esercito nel 1975, quando venne ridotto a 28º Battaglione “Pavia”. Questo battaglione, erede delle tradizioni e della bandiera storica del reggimento, fu assegnato alla Divisione meccanizzata “Folgore” fino al 1986. Nel 1991, il 28º Battaglione tornò a essere un reggimento a tutti gli effetti, e nel 1993 assunse la denominazione definitiva di 28º Reggimento “Pavia”.

A partire dal 2004, l’unità venne completamente trasformata, assumendo un ruolo altamente specializzato nell’ambito delle operazioni psicologiche e della comunicazione operativa, seguendo un processo di sviluppo iniziato già nel 2002. Questo cambiamento segnò l’inizio di una nuova fase, con il reggimento impegnato in operazioni in patria e all’estero. Tra le missioni internazionali più significative a cui ha partecipato figurano l’operazione Antica Babilonia in Iraq, la missione ISAF in Afghanistan, la missione KFOR in Kosovo e la missione UNIFIL in Libano. Sul territorio nazionale, il reggimento è intervenuto durante l’emergenza maltempo del 2012, fornendo supporto logistico e operativo nelle zone colpite del Montefeltro e dell’alto pesarese. Dal 1º settembre 2014, il 28º Reggimento Comunicazioni Operative “Pavia” dipende direttamente dal Comando delle Forze per Operazioni Speciali dell’Esercito, consolidando il suo ruolo chiave nell’ambito delle Psychological Operations (PSYOPS) e della comunicazione strategica, un ambito fondamentale per le operazioni moderne in contesti complessi e multinazionali. Con una tradizione militare che abbraccia oltre un secolo e mezzo, il 28º Reggimento “Pavia” rimane un simbolo di dedizione, adattabilità e professionalità nel panorama delle forze armate italiane.

Roberto Marchetti

 

Comandanti

Prima guerra mondiale

Colonnello Luigi Forneris, 24 maggio – 27 agosto 1915;
colonnello Pietro Ronchi, 16 settembre 1915 – 27 novembre 1916;
tenente colonnello Riccardo Pistelli, 27 novembre 1916 – 7 giugno 1917;
tenente colonnello Antonio Ferrari, 24 giugno – 5 settembre 1917;
tenente colonnello Augusto Allois, 6 settembre 1917 – fine ostilità.

 

Seconda guerra mondiale

Colonnello Fausto Pandolfini;
colonnello Ernesto Vergano;
colonnello Mario Re;
colonnello Michele Ricciuti;
colonnello Ulrico Torcia;
colonnello Gregorio Vecchi;
colonnello Giuseppe Vallerini;
colonnello Leone Cerruti;
colonnello Umberto Piscitelli;
colonnello Roberto Mango.

 

Decorazioni alla bandiera di guerra

Medaglia d’oro al valor militare – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d’oro al valor militare
«Nel fatto d’armi di Borgo decise la vittoria,dando arditamente l’attacco al paese, impadronendosene combattendo, caricando poi successivamente il nemico finché esso fu posto in completa rotta. La notte a Levico fu questo stesso reggimento che con bravura, sangue freddo e disciplina ammirabile caricava alla baionetta gli Austriaci senza mai rispondere al loro fuoco, come era stato ordinato, conquistando così palmo a palmo il paese. (Borgo e Levico, 23 luglio 1866).»
6 dicembre 1866

Medaglia d’argento al valor militare – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d’argento al valor militare
«Confermato l’antico valore e le vecchie gloriose tradizioni nelle lunghe e ostinate lotte sull’aspro terreno del Sabotino e del Podgora, prese poi parte gloriosa alla battaglia di Gorizia, e varcato l’Isonzo, portò prima la bandiera d’Italia nella conquistata città (luglio 1915 – agosto 1916).»
28 dicembre 1916

Croce di cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia – nastrino per uniforme ordinaria Croce di cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia
«Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell’aspra battaglia,conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace , domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d’Italia (1915 – 1918) (All’Arma di Fanteria).»
5 giugno 1920

Medaglia d’argento al valor militare – nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d’argento al valor militare
«Durante 6 mesi di aspra vita operativa sul fronte di Tobruk, seppe con abile, ardimentosa opera, realizzare importanti conquiste, imponendo all’avversario la sua volontà tenace. Nella battaglia della Marmarica, iniziatasi dopo così lunga, logorosa prova, le virtù guerriere dei suoi bravi fanti si affermarono e rifulsero di eroismo in 40 giorni di dura, interrotta lotta. Assolvendo gravosi compiti di retroguardia, superò insidie e difficoltà di ogni genere e riuscì sempre ad infrangere l’impeto di forze preponderanti nemiche. La controffensiva trovò le sue energie morali intatte, fortemente tese verso la vittoria. Esempio luminoso di fede, di abnegazione, di indomito valore (Tobruk – El Adem – Ain El Gazala – Agedabia – Martuba, 30 maggio 1941 – 20 marzo 1942).»
31 dicembre 1947

 

Fonte: wikipedia